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Caduti in guerra, tre soldati vengono identificati grazie agli alpini

Le loro spoglie sono custodite nel Sacrario Militare del Cimitero Monumentale di Verona, ma Gino Fiaschi, Luigi Giani e Angelo Latini, provenivano dal Comune di San Miniato, situato nel pisano

Il più giovane aveva 23 anni, quando morì. Gino Fiaschi di San Miniato nel pisano, si era ammalato di polmonite già durante il servizio militare e si spense a Verona il 6 novembre del ’18. Da allora riposa nel Sacrario militare del Cimitero Monumentale insieme ad altri 4mila caduti. Tra questi, altri due compaesani Luigi Giani, che lasciò almeno due fratelli e due sorelle, e Angelo Latini, morto per infortunio sotto le armi durante la guerra ha strappato la vita anche ai fratelli Antonio e Pietro.

Tutti e tre i soldati sono nati o vissuti a San Miniato e nelle sue frazioni, da San Quintino a Cigoli, e tutti e tre, pochi giorni fa, sono stati identificati dal Comune pisano grazie al lavoro certosino svolto dai volontari del Centro Studi Ana e dai ragazzi del Liceo Copernico che sono riusciti a dare un nome e una storia ai 3.915 caduti ricordati al Sacrario. Una ricerca iniziata lo scorso anno sulla base delle scarne informazioni riportate sulle lapidi - grado, cognome e nome - e conclusa con la scoperta di paternità, luogo e data di nascita, reparto di appartenenza, luogo e data di morte.

È proprio grazie a queste informazioni aggiuntive che lo studio svolto da Manuela Parentini del Comune di San Miniato, impegnata nella ricerca delle spoglie di oltre 500 ragazzi del posto caduti durante il primo conflitto mondiale, ha potuto avere un lieto fine per questi tre militari.

«Il nostro sogno è quello di permettere ai parenti dei soldati di poter mettere un fiore sulla loro lapide», aveva commentato Giorgio Sartori, presidente del Centro Studi Ana, presentando il lavoro realizzato con gli studenti. Oggi, 2 novmbre, proprio nell’anno del Centenario della Prima guerra mondiale, per Fiaschi, Giani e Latini, l’obiettivo potrebbe essere molto vicino. «Grazie alla disponibilità dei volontari dell’Ana ho avuto le risposte alle domande che cercavo. E ora sappiamo con certezza e con tanto di foto e lapide che le spoglie dei nostri tre compaesani riposano a Verona. Ho subito inoltrato una richiesta all’anagrafe per la ricerca di eventuali parenti ancora in vita. Per ora, però, non abbiamo ancora avuto riscontri certi», spiega Parentini.

«È un traguardo molto importante ma continueremo a battere sul tasto della memoria per strappare all’oblio del tempo la vita e il sacrificio di questi giovani. Continueremo a raccontare nelle scuole le loro storie, a ricercare parenti e familiari», commenta il presidente dell’Ana Luciano Bertagnoli.

Il Sacrario Militare del Cimitero Monumentale rimarrà aperto domenica 4 novembre in occasione della Giornata dell'Unità nazionale e festa delle Forze Armate. E saranno proprio le Penne Nere veronesi a prendere in consegna un luogo a loro particolarmente caro e a presidiarlo per tutta la giornata. Nel dettaglio, dalle 9 alle 16.30 con orario continuato, saranno presenti i rievocatori del gruppo storico 6° Alpini Battaglione “Verona” con le uniformi storiche. Il presidente Bertagnoli porterà il vessillo sezionale.

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