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Dall'Ana Verona la proposta per il rilancio nazionale: «Alpini ed amici/aggregati sotto la stessa pinna»

La proposta veronese sul futuro associativo dell’Ana è stata presentata ai consiglieri nazionali: prossima tappa, il consiglio nazionale del 23 aprile a Verona: «Siamo ottimisti e convinti che la strada sia tracciata, ora serve il coraggio di percorrerla», commenta soddisfatto il presidente Luciano Bertagnoli

Guardare avanti, forti del passato e dei suoi valori fondanti ma proiettati al futuro e alle sfide che porta con sé. L’Ana Verona ha redatto una proposta sul futuro associativo, frutto del lavoro che un’apposita commissione ha portato avanti nei mesi scorsi. La proposta, dettagliata e sviluppata nei minimi dettagli, con contenuti anche rivoluzionari, è stata presentata a una delegazione dei consiglieri nazionali dell’Ana, gli avvocati Mauro Bondi di Trento e Vittorio Costa di Bologna. A illustrarla, nella sede dell’Ana Verona di via del Pontiere, è stato il presidente Luciano Bertagnoli insieme a una delegazione della commissione di penne nere veronesi che lavorato al progetto sul futuro associativo, accompagnata anche dal consigliere nazionale di Verona Maurizio Marchesini.

Tra i punti salienti della proposta, la fine alla distinzione - ora netta - tra “alpini” e “amici/aggregati”, formalizzando la carica di socio alpino. Carica a cui si potrà però accedere solo al termine di un percorso formativo e informativo ben definito. Vale a dire una scuola di formazione alpina da cui impartire nozioni storiche e di educazione civica, moduli operativi di Protezione civile. Un iter che si chiuderebbe con l’acquisizione di pari diritti, nella vita associativa, rispetto agli alpini in congedo. Inoltre, con la consegna del Cappello Alpino: una versione, simile ma non uguale, del tradizionale copricapo con la penna nera che distingue i militari che hanno prestato servizio nel corpo degli alpini.

«Sono soddisfatto di come è stata accolta la presentazione, ho colto una condivisione soprattutto nei passaggi più delicati, sulla formazione ad esempio. Ora il prossimo passo potrebbe essere la presentazione della nostra proposta al tutto il direttivo nazionale: l’occasione può essere il prossimo consiglio, che si terrà proprio a Verona il 23 aprile. - spiega Bertagnoli - Pur rimanendo ben saldi e ancorati ai nostri valori, serve un cambio di passo. Se andiamo avanti rimanendo fermi, imploderemo su noi stessi», ribadisce infatti il presidente.

Ecco allora che è necessario «coinvolgere i giovani», cui sarebbe dedicata l’Accademia del valore alpino, simile alla Scuola, attraverso lo sport, i campi scuola, il volontariato, le attività solidali e ricreative dei gruppi, capillarizzati su tutto il territorio veronese, ciascuno vera cellula fondamentale dell’Ana. Del resto, sono i numeri a parlare chiaro: nel 2017, complessivamente, la sezione veronese dell’Ana contava 21.642 iscritti. Numero sceso di qualche unità nel 2019, 21.531, e ulteriormente nel 2021 anno in cui la sezione, tra alpini, aggregati e amici degli alpini, contava 19.627 iscritti: «Nessun calo vertiginoso. Ma un calo c’è». E se gli alpini in percentuale «stanno diminuendo», giovani volontari (amici e aggregati) «rimpolpano le fila della sezione portando uguale impegno». Importanti contributi non solo per la vita associativa, ma «a favore della collettività».

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