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Giovedì, 25 Aprile 2024

Memoria, impegno, solidarietà: gli alpini festeggiano 149 anni e guardano ai giovani

Nel fine settimana appena trascorso, le Penne Nere hanno festeggiato nel cuore di Verona l'anniversario di fondazione del corpo: «La piazza della gioia è qui davanti a noi, oggi la tocchiamo con mano la respiriamo a pieni polmoni»

Il passato, con il ricordo dei caduti, non solo durante i due grandi conflitti mondiali ma anche più recentemente nei conflitti ancora accesi in varie parti del mondo. Il presente, con l'impegno quotidiano delle Pene Nere veronesi al fianco della comunità attraverso volontariato, solidarietà e Protezione Civile. Il futuro, con un gruppo Giovani sempre più grande e le attivitò di formazione civica e civile che ha l’obiettivo di far germogliare nelle nuove generazioni l’amore per la propria terra e le proprie radici, la cura e il servizio verso gli altri, la cura e la salvaguardia per l’ambiente.
Il compleanno degli alpini, iniziato venerdì sera con l’accensione dei monumenti con il Tricolore e che ha vissuto oggi in Bra il momento più significativo, riassume tutto questo. E, forte di una storia lunga 149 anni, è proiettato nei decenni a venire.

«La piazza della gioia è qui davanti a noi, oggi la tocchiamo con mano la respiriamo a pieni polmoni. Questa nostra è anche la piazza del ricordo e della memoria, del servizio, della solidarietà. In antitesi perfetta con le piazze della protesta che sfociano nella violenza, nel saccheggio, nella devastazione senza motivo», ha detto il presidente dell'ANA Verona Luciano Bertagnoli nel suo intervento. «Da 149 anni l’unità delle nostre formazioni garantisce servizio e solidarietà alla popolazione che ci ama e che ci stima. Oggi più che mai c’è bisogno di piantare forti chiodi nella cordata della vita per dare fiducia e sicurezza», ha aggiunto Bertagnoli da una scalinata di Palazzo Barbieri su cui erano schierati i gagliardetti dei gruppi della sezione veronese insieme ai vessilli delle sezioni di Vicenza, Trento, Padova, Brescia, Cremona-Mantova, Bassano, Valle Camonica, Monte Suello, Bergamo, Valdagno, in rappresentanza di oltre 120mila alpini, più di un terzo dei componenti dell'ANA nazionale. In platea, numerosi sindaci del veronese, l’assessore alla Protezione Civile Marco Padovani e il comandante del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti Ranger il colonello Fulvio Menegazzo, Elio Maurizio Marchesini del direttivo dell’ANA nazionale.

La giornata è iniziata alle 9 al Sacrario Militare del Cimitero Monumentale per l'onore ai Caduti di tutte le guerre. Altro momento di ricordo sotto la targa del 6 Reggimento alpini in fianco alla Gran Guardia, con la deposizione della corona di alloro scortata anche da Giuseppe Pippa, veronese, classe 1922, uno degli ultimi reduci di Russia.

Prima della celebrazione della Messa officiata dal vescovo di Verona Monsignor Giuseppe Zenti, insieme al cappellano militare don Rino Massella, il presidente Bertagnoli ha consegnato ai capigruppo un attestato di riconoscimento per l'impegno degli alpini durante l'emergenza Coronavirus: in oltre 300, dalla Bassa ai Lessini, hanno risposto e si sono mobilitati andando a ingrandire come aggregati le fila della Protezione Civile per far fronte alla logistica e alla piena funzionalità dei centri vaccinali. E ancora, la consegna ufficiale di 150 coperte alla Ronda della Carità. Al termine della messa, il Vescovo ha congedato la piazza annunciando che «il 7 di marzo farò 70 anni e andrò in pensione. Questa è con tutta probabilità dunque l’ultima celebrazione in Bra. Mi mancherà questa piazza e mi mancherete voi alpini, che mi siete entrati nel cuore».
Domenica, nell’Auditorium della Gran Guardia, serata di musica e memoria con il concerto del coro Alpino El Biron e la Fanfara sezionale di Perzacco.

Il 149° anniversario delle Truppe Alpine a Verona

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