A San Martino Buon Albergo, 8 alloggi in affitto messi a disposizione da Ater
Verranno assegnati prioritariamente a chi risiede nel comune. C'è tempo fino al 28 febbraio per presentare domanda
Chi è residente a San Martino Buon Albergo e sta cercando casa in affitto può presentare le domande di locazione, eccezionalmente entro le 12 del 28 febbraio, utilizzando l’apposito modulo predisposto e consultabile sul sito www.ater.vr.it.
Ater Verona, accogliendo la richiesta del Comune di San Martino Buon Albergo, ha deciso di dare precedenza ai residenti per mettere in locazione otto alloggi residenziali in Via Silvio Benini. «In questo modo e considerato che siamo nell'ambito dell'edilizia di tipo agevolato - ha affermato il presidente Matteo Mattuzzi - in sinergia con il sindaco Franco Giacomo De Santi, abbiamo cercato di dare priorità a chi vive a San Martino Buon Albergo per rispondere alla crescente domanda di alloggi nella zona».
Dopo un iter amministrativo complesso partito nel 2009, il 30 settembre dello scorso anno, il cda di Ater ha sbloccato una situazione in stallo che rischiava di compromettere un contributo ministeriale di un milione e 33mila euro. Sono stati così messi a disposizione della collettività sammartinese otto alloggi residenziali caratterizzati da elevati standard qualitativi.
Quest’operazione si aggiunge agli interventi di adeguamento sismico ed efficientamento energetico appena finanziati dal Pnrr, tra i quali anche un intervento per un milione e 300mila euro. «Siamo soddisfatti - ha dichiarato il sindaco De Santi - di questa importante collaborazione con Ater. Una sinergia che ci permette di essere al fianco delle fasce più deboli della popolazione per poter dare priorità ai nuclei famigliari come: gli anziani che hanno superato i 65 anni di età; le famiglie che hanno al loro interno portatori di handicap; le famiglie monoparentali e le giovani coppie. Crediamo che queste iniziative pubbliche, in questi momenti così particolari e difficili, siano fondamentali per i nostri territori e per la nostra gente».