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Venerdì, 26 Aprile 2024
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A Verona rimane l'allerta smog, divieto di circolazione per i diesel Euro 4

Per le auto, lo stop vale anche per i diesel Euro 5. Fermi fino a venerdì anche i veicoli a benzina Euro 2 e i ciclomotori Euro 1

A Verona e nei comuni che rientrano nell'agglomerato del capoluogo prosegue l'allerta smog per il superamento del limite di polveri sottili (Pm10) nell'aria. Fino a venerdì 28 gennaio (compreso) resta dunque in vigore il divieto di circolazione dalle 8.30 alle 18.30 per tutte le auto private con motore diesel Euro 4 ed Euro 5. Stop anche ai veicoli a benzina Euro 2, ai diesel commerciali Euro 4 e ai ciclomotori Euro 1.

Anche a causa delle condizioni meteo stabili e dell'assenza di pioggia, la stazione fissa al Giarol Grande registra da sei giorni consecutivi lo sforamento del valore limite giornaliero di Pm10, fissato a 50 microgrammi per metro cubo d'aria. Il 20 e 21 gennaio la concentrazione di inquinanti era stata di 61 microgrammi, sabato 22 gennaio di 51 e domenica 23 gennaio di nuovo di 61. Questi dati avevano fatto scattare la prima allerta. Gli sforamenti sono proseguiti anche lunedì 24 gennaio con 61 microgrammi e ieri, 25 gennaio, hanno toccato quota 74.

I dati Arpav confermano che Verona è stato l'ultimo capoluogo di provincia veneto in cui è scattata l'allerta di tipo arancione, fatta eccezione per Belluno in cui non sono presenti criticità legate all'inquinamento atmosferico. Con Verona, resta Rovigo in allerta arancio, mentre Venezia, Padova, Treviso, Vicenza erano e rimangono in rosso.

Per quanto riguarda l'agglomerato di Verona, gli altri comuni interessati dall'allerta arancio sono Bussolengo, Buttapietra, Castel D'Azzano, Fumane, Grezzana, Lavagno, Mezzane di Sotto, Negrar, Pescantina, San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo, San Pietro in Cariano, Sommacampagna, Sona, Villafranca. E anche gli agglomerati di Legnago e San Bonifacio sono in arancione.

Oltre ai divieti di circolazione per alcuni veicoli, l'allerta arancio impone il divieto di utilizzare generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo), aventi prestazioni energetiche ed emissive che non siano in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 3 stelle. E il divieto di spandimento di liquami zootecnici, fatti salvi gli spandimenti mediante iniezione o con interramento immediato. La temperatura degli edifici classificati come residenza e assimilabili e degli edifici pubblici dovrà inoltre essere ridotta a 18° C.

Invariate le deroghe ai blocchi, consultabili qui.

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