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Martedì, 23 Aprile 2024
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Scatta l'allerta smog a Verona e si fermano le auto diesel Euro 4 ed Euro 5

Martedì e mercoledì in vigore, dalle 8.30 alle 18.30, il divieto di circolazione per tutte le auto private con motore diesel Euro 4 ed Euro 5. Stop anche ai veicoli a benzina Euro 2, ai veicoli commerciali diesel Euro 4 ed ai ciclomotori Euro 1

Da domani, 25 gennaio, Verona sarà in zona arancione ma non per Covid-19. Scatta, infatti, l'allerta 1 (colore arancio) per il ripetuto superamento dei limiti di polveri sottili (Pm10) nell'aria. Nelle giornate di martedì 25 e mercoledì 26 gennaio sarà dunque in vigore, dalle 8.30 alle 18.30, il divieto di circolazione per tutte le auto private con motore diesel Euro 4 ed Euro 5. Stop anche ai veicoli a benzina Euro 2, ai veicoli commerciali diesel Euro 4 ed ai ciclomotori Euro 1.

È la prima volta che vengono fermati i mezzi a gasolio immatricolati dopo l'1 gennaio 2011 e la causa è l'alta pressione che sta interessando tutta la Pianura Padana. Questa condizione atmosferica ha favorito l'accumulo di polveri sottili nell'atmosfera. La stazione fissa al Giarol Grande ha registrato il superamento del valore limite giornaliero di Pm10 (50 microgrammi per metro cubo di aria) per quattro giorni consecutivi (giovedì 20 e venerdì 21 gennaio la concentrazione di inquinanti era di 61 microgrammi per metro cubi, sabato 22 gennaio di 51 e domenica 23 gennaio di nuovo di 61).

Verona, dai dati Arpav, è l’ultimo capoluogo di provincia del Veneto in cui scatta l'allerta, escluso Belluno che resta in zona verde. Rovigo era già arancio e lo rimarrà fino a giovedì, mentre Venezia, Padova, Treviso, Vicenza erano e restano in rosso.
Nel Veronese, l'ultima allerta per inquinamento atmosferico era scattata a fine febbraio 2021, quasi un anno fa. E quella precedente a inizio febbraio 2020.
Per quanto riguarda l'agglomerato di Verona, gli altri Comuni interessati dall'allerta arancio sono Bussolengo, Buttapietra, Castel D'Azzano, Fumane, Grezzana, Lavagno, Mezzane di Sotto, Negrar, Pescantina, San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo, San Pietro in Cariano, Sommacampagna, Sona, Villafranca. Mentre gli agglomerati di Legnago e San Bonifacio erano già arancio da giorni.

Con l’allerta arancio, entrano in vigore anche il divieto di utilizzare generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo), aventi prestazioni energetiche ed emissive che non siano in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 3 stelle. E il divieto di spandimento di liquami zootecnici, fatti salvi gli spandimenti mediante iniezione o con interramento immediato. La temperatura degli edifici classificati come residenza e assimilabili e degli edifici pubblici dovrà essere ridotta di un ulteriore grade e quindi deve passare da 19° C a 18° C.
Invariate, infine, le deroghe ai blocchi.

«Verona, a differenza di quanto succedeva nel passato, è l’ultima provincia del Veneto in cui scatta l’allerta smog per sforamenti consecutivi - ha affermato l'assessore all'ambiente Ilaria Segala - Purtroppo il meteo dell’ultimo periodo ha innalzato i livelli di Pm10, ma non commettiamo la superficialità di dire che la nostra qualità dell'aria è cattiva. Rispetto alla situazione pesante degli anni passati, dal 2009 è in atto una progressiva riduzione degli sforamenti annui. In particolare, dal 2018 questa amministrazione ha realizzato una serie di interventi strutturali su tutti i fronti possibili: dalle nuove piantumazioni all'aumento del bike sharing, dall'educazione nelle scuole alla realizzazione di nuove piste ciclabili. A partire dai primi Mobility Day, c'è stato un impegno costante soprattutto nel sensibilizzare i cittadini a comportamenti e stili di vita sostenibili, anche attraverso le campagne informative. Come abbiamo sempre detto, servono però misure importanti su tutta la Pianura Padana per risolvere davvero il problema, che non è locale ma riguarda un’intera area del Nord Italia».
Ma per Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune, l'amministrazione comunale s'impegna solo a parole per il risanamento della qualità dell’aria. In meno di un mese, i superamenti dei limiti giornalieri di Pm10 sono già un terzo del massimo consentito in un anno. «Perché si continuano a prendere in giro i cittadini? - ha dichiarato Bertucco - C’è un solo modo per affrontare l'emergenza smog e le inevitabili polemiche sull’ingiustizia o l’inutilità dei blocchi del traffico: fornire ai cittadini un’alternativa vantaggiosa all’auto privata, e questo può essere realizzato in tempi relativamente brevi aumentando il numero di corsie preferenziali a disposizione del trasporto pubblico locale, magari anticipando le misure viabilistiche previste per il filobus. Le cosiddette misure strutturali continuano ad essere dichiarate ma non vengono mai messe in atto».

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