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Verona allarga la Zona 30 per sostenere la mobilità alternativa all'auto

L'assessore al traffico Luca Zanotto: «Non penalizziamo gli automobilisti. Facciamo in modo che chi viaggia in macchina non debba passare tempo in coda e allo stesso tempo agevoliamo i ciclisti di tutte le età»

Oggi, 7 maggio, è scattato l'ampliamento della Zona 30 nei quartieri di San Zeno, Cittadella, Veronetta, Santo Stefano, Città Antica e in alcune parti di Borgo Trento, a Verona. Gli obiettivi sono ridurre la velocità delle auto e accrescere la sicurezza di pedoni, biciclette e monopattini, per sostenere una mobilità alternativa all'auto privata. Il provvedimento, approvato dalla giunta comunale, rientra tra gli interventi in fase valutazione per l'attuazione di nuovo piano della mobilità post-emergenza epidemiologica ed è stato illustrato dal sindaco Federico Sboarina e dall'assessore a mobilità e traffico Luca Zanotto.

In vista di una graduale riapertura di tutte le attività, è necessario prevedere nuove modalità di spostamento diverse dell'auto per evitare possibili criticità del traffico. Come in tutte le città di medio-grandi dimensioni, si stima un maggior utilizzo del mezzo privato dovuto alla minore capienza del trasporto pubblico locale, che è mantenuto in una forma ridotta a fronte delle nuove normative in vigore in termini di sicurezza sanitaria e distanziamento sociale. La stima è stata già confermata martedì scorso, 5 maggio, quando i veicoli rilevati in ingresso a Verona sono stati 12mila. Il 10 marzo scorso, con locali e bar ancora aperti, i mezzi registrati erano 13mila. E con gli autobus che al massimo possono trasportare 10 viaggiatori, la mobilità alternativa diventa davvero una necessità.

planimetria zona 30-2

E quindi ecco la nuova Zona 30. L'area si estende per quasi 5 chilometri ed ha un perimetro di circa 10 chilometri. Comprende tutte le vie dei quartieri San Zeno, Cittadella, Veronetta, Santo Stefano e Città Antica, situati all'interno delle Mura e dei Bastioni, nonché la parte di Borgo Trento compresa tra l'ansa dell'Adige a sud e via Farinata degli Uberti e via dei Mille a nord. Il confine è definito, oltre che da queste vie, proprio dalle Mura e dai Bastioni. Non rientra nella zona 30 viale Nino Bixio.
I vantaggi della Zona 30 sono la riduzione della velocità dei veicoli, la maggiore sicurezza per pedoni e ciclisti, la riduzione degli incidenti e della loro pericolosità, minore transito di veicoli e più possibilità si spostamento con una diversa mobilità, minore inquinamento da gas di scarico.
«Per garantire un più ampio utilizzo di mezzi alternativi di trasporto, come biciclette e monopattini, e un più sicuro spostamento dei pedoni - ha spiegato l'assessore Zanotto - ci siamo impegnati a ridurre i limiti di velocità e a migliorare la segnaletica. I dati mettono chiaramente in luce un flusso di traffico già in forte aumento che, con interventi immediati, dobbiamo evitare arrivi al collasso. È inimmaginabile pensare che l'unico mezzo utilizzato possa essere da oggi l'auto privata. Nessuna città può sostenere una viabilità di questo tipo, per questo, in particolare in ambito urbano, vanno sostenute tutte le soluzioni possibili per garantire una mobilità attiva, con forme alternative di spostamento. Ampliare le Zone 30 significa garantire la sicurezza di tutti gli utenti della strada. Significa non penalizzare gli automobilisti ma, allo stesso tempo, agevolare anche i ciclisti di tutte le età. Significa anche fare in modo che chi viaggia in macchina non debba passare tempo in coda».

«La mobilità, come molti altri aspetti della nostra quotidianità, è destinata inevitabilmente a cambiare - ha sottolineato il sindaco - Oltre ad avere una capienza più limitata, nella fase di ripartenza post Covid-19, il trasporto pubblico non rappresenta più, per molte persone, la modalità di spostamento più sicura da utilizzare. Quindi, per evitare un incremento insostenibile del numero di auto sulle strade, è necessario attivare soluzioni che siano da stimolo ad una diversa mobilità, in particolare in ambito cittadino. Non si tratta dell’unica soluzione che sarà adottata, ma della prima di un più ampio piano d’intervento per rivedere e migliorare l’attuale mobilità».

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