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Allagamenti nel Veronese: si studia un programma per risolvere il problema

Il Consiglio di Bacino Veronese ha promosso una serie di incontri con Acque Veronesi e Azienda Gardesana Servizi, finalizzati al coordinamento di iniziative, da formalizzarsi in collaborazione con gli Enti locali, i consorzi di bonifica e il genio civile

Proseguono le attività di approfondimento in vista di un nuovo programma strategico di intervento, su base locale, che prevede l’adeguamento delle reti fognarie esistenti alle nuove disposizioni di legge. Dopo il primo incontro del 26 agosto, un secondo avvenuto a Verona il 1° settembre e un terzo incontro tenutosi a Villafranca, il 3 settembre, giovedì 10 si è tenuto l'incontro tecnico tra Acque Veronesi e i tecnici del C.A.P di Milano, che hanno sviluppato un progetto per risolvere il problema degli allagamenti a seguito di fenomeni piovosi di ingente portata.

A seguito dei recenti allagamenti che hanno colpito la città di Verona e i territori limitrofi, infatti, il Consiglio di Bacino Veronese - meglio noto come Ato - ha promosso questi incontri in tavolo tecnico con le aziende di gestione Acque Veronesi e Azienda Gardesana Servizi, finalizzati al coordinamento di iniziative (in questa prima fase propositive e progettuali), da formalizzarsi in collaborazione con gli Enti locali, i consorzi di bonifica e il genio civile.

«È convincimento che tali sinergie, oltre a individuare le precise cause degli allagamenti, possano produrre iniziative e progetti idonei all'approccio risolutivo dei problemi nonché la possibilità di attingere a finanziamenti, siano essi regionali, statali o comunitari che altrimenti non poterebbero essere acquisiti», spiega Bruno Fanton, presidente dell'Ato Veronese.

Le reti fognarie attuali risalgono, per lo più, a oltre trent’anni fa: oggi dimostrano sempre più spesso la loro inadeguatezza, sopravvenuta vuoi per naturali fenomeni di obsolescenza tecnologica, vuoi per i sempre più evidenti cambiamenti climatici. Le reti fognarie, secondo i nuovi standard fissati da ARERA, devono garantire un elevato livello di funzionalità e non devono recare disagio alla popolazione, né arrecare danni all’ambiente.
Il programma mirerà, quindi, a ridurre in maniera significativa l’impatto ambientale residuo delle reti fognarie miste e delle reti fognarie ad uso esclusivo delle acque meteoriche, e il conseguente impatto sociale sulla popolazione derivante dal loro malfunzionamento. Il programma di adeguamento delle reti fognarie, che sarà quanto prima portato all’attenzione del Ministero dell’Ambiente, delle Autorità di Distretto delle Alpi Occidentali e del Fiume Po, della Regione del Veneto e della stessa ARERA, avrà, in definitiva, come obiettivi strategici:

  • Evitare le esondazioni fognarie derivanti dai fenomeni atmosferici.
  • Adeguare gli sfioratori di piena ai nuovi standard nazionali e regionali. 
  • Ridurre i quantitativi di acque parassite e di acque meteoriche convogliate agli impianti di depurazione.

«Chi non si mette in viaggio non arriverà mai a destinazione - conclude Fanton -. Un primo importante passo è stato fatto con il Comune di Villafranca che nell'incontro del 3 settembre ha dato la sua disponibilità a cooperare, mettendo a disposizione gli elementi conoscitivi delle reti meteoriche comunali uniti alla fattiva collaborazione della struttura tecnica. Lo stesso Ente si è reso disponibile anche alla redazione di una bozza di protocollo d'intesa tra i soggetti interessati nel quale verranno dettagliati gli impegni reciproci e le specifiche competenze».

Lo studio per arrivare alla stesura del programma strategico di adeguamento non si ferma: il 16 settembre l’Ato sarà all’Università di Pavia.

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