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Agsm-Aim, Compago e le «importanti decisioni» di Tommasi: chieste dimissioni di Casali e Vanzo

Il sindaco ha chiesto al presidente e alla consigliera di amministrazione della più importante azienda controllata dal Comune di fare un passo indietro

Non appena scoppiò il caso, si ipotizzò che gli eventi avrebbero potuto prendere la piega che poi hanno preso. Il sindaco di Verona aveva annunciato «importanti decisioni» dopo lo stop dell'acquisizione del 35% della holding milanese Compago da parte di Agsm-Aim Energia, azienda del gruppo Agsm-Aim. E queste «importanti decisioni» potevano riguardare il presidente di Agsm-Aim Stefano Casali e la consigliera di amministrazione Francesca Vanzo, due membri del cda di Agsm-Aim nominati dalla precedente amministrazione e politicamente distanti dalla nuova maggioranza al governo di Verona. Tommasi avrebbe potuto cogliere l'assist del "caso Compago" per togliere Casali e Vanzo dai vertici dell'azienda più importante tra quelle controllate dal Comune. E così ha fatto. Ieri, 18 novembre, Damiano Tommasi ha inviato al presidente di Agsm-Aim e alla consigliera di amministrazione la richiesta di dimissioni dalle cariche «avendo constatato la mancanza di relazione, ancor prima che di legame fiduciario nei confronti dell'amministrazione comunale».

La decisione è ufficialmente motivata anche dal fatto che «non è stato tenuto in conto l’invito a sospendere qualsiasi iniziativa e decisione riguardante modifiche o attribuzioni di deleghe e altre operazioni e comunque a non intraprendere iniziative e adottare decisioni non coerenti con gli indirizzi sottesi all'integrazione tra Agsm-Aim».

Tommasi è arrivato a chiedere le dimissioni di Casali e Vanzo dopo averli convocati il 9 novembre scorso insieme al consigliere delegato di Agsm-Aim Stefano Quaglino. E durante l'incontro il sindaco aveva manifestato forti perplessità sulle azioni intraprese a maggioranza dal consiglio di amministrazione, lamentando la totale assenza di condivisione e informazione, con le notizie pervenute indirettamente o addirittura apprese attraverso gli organi di stampa.
Il 9 novembre, il sindaco aveva inoltre ribadito di presentare una relazione dettagliata e documentata su quanto accaduto in seguito all'affare Compago, un'operazione da circa 7 milioni di euro annunciata a ottobre da Agsm-Aim e poi stoppata con tanto di revoca di alcune deleghe che erano state affidate a Quaglino. Tommasi aveva chiesto un formale chiarimento sul significato degli indirizzi alle sei società partecipate e contenuti nella delibera del 20 ottobre, la stessa con la quale erano state revocate le principali deleghe del consigliere delegato. Per il primo cittadino, infatti, le spiegazioni a lui rese «non erano state esaustive e ancora ad oggi rimangono inevase».

Infine, Damiano Tommasi ha rilevato un'assenza del rapporto di fiducia con Casali e Vanzo anche nella nuova nota di indirizzo trasmessa da presidente e vicepresidente il 15 novembre alle società partecipate da Agsm-Aim con allegato l'estratto della delibera del cda del 20 ottobre scorso. Nota in cui le aziende venivano invitate a prendere atto della delibera e a rivolgersi al presidente e al consigliere delegato in caso di necessità. Un'azione che disattendeva quanto richiesto nella lettera del 7 novembre dal sindaco. Pertanto il sindaco ha chiesto al presidente Casali e alla consigliera Vanzo di fare un passo indietro «per ristabilire un clima di serenità e di fiducia all'interno di Agsm-Aim».

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