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Lunedì, 2 Ottobre 2023
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«In Agsm-Aim ennesimo terremoto a porte chiuse. Serve più trasparenza»

Cgil, Cisl e Uil di Verona e Vicenza intervengono dopo la richiesta di dimissioni (respinta) avanzata dal sindaco Tommasi nei confronti del presidente dell'azienda Casali

Respingendo la richiesta di dimissioni, continua il braccio di ferro tra il presidente di Agsm-Aim Stefano Casali e il sindaco di Verona Damiano Tommasi. Sindaco che ha trovato sponda, oltre che dalla sua maggioranza, anche in parte della minoranza veronese. Mentre i sindacati, di fronte a questo scontro ai vertici dell'azienda controlla dal Comune, chiedono maggiore trasparenza.

Si è giunti ad una resa dei conti sulla delicata vicenda dell'acquisizione del 35% della holding milanese Compago da parte di Agsm-Aim Energia. Un affare economico da circa sette milioni di euro che è stato stoppato, diventando un affare politico. Per vederci chiaro, Tommasi ha convocato i membri veronesi del cda dell'azienda, li ha ascoltati ed ha espresso perplessità su alcune loro decisioni. Infine, constatando che era venuto meno il rapporto di fiducia, Tommasi ha chiesto le dimissioni del presidente di Agsm-Aim Stefano Casali e della consigliera di amministrazione Francesca Vanzo, due membri del cda nominati dall'ex sindaco Federico Sboarina e quindi politicamente non in sintonia con il nuovo primo cittadino.

Casali ha però respinto la richiesta di dimissioni, contestando la ricostruzione dei fatti del sindaco Tommasi e difendendo l'operato del cda. Si attende ora la contromossa del sindaco, che però intanto ha ricevuto il sostegno di un suo predecessore. Flavio Tosi, pur essendo all'opposizione, ha dichiarato che lui avrebbe chiesto le dimissioni Casali anche prima, valutando come poco trasparente l'operato del cda di Agsm-Aim sull'affare Compago.

E l'accusa di scarsa trasparenza è arrivata anche dai sindacati Cgil, Cisl e Uil e Verona e Vicenza, essendo Agsm controllata sia dal capoluogo scaligero e da quello berico. «Da mesi assistiamo spesso attoniti alle lacune organizzative, alla mancanza di comunicazione e allo sfilacciamento generale che emergono in seno al gruppo dirigente sul caso Compago - hanno scritto i segretari di Cgil, Cisl e Uil di Verona e Vicenza - Un’immagine poco edificante aggravata dall’assoluta mancanza di confronto con le rsu aziendali e le organizzazioni sindacali da parte di tutte le parti in causa. Da settimane siamo in attesa di un riscontro alla nostra richiesta di un incontro chiarificatore. L'amministrazione comunale, determinante nelle scelte e negli indirizzi, è chiamata a decidere se far crescere il gruppo adottando una gestione trasparente, rispettosa dei lavoratori e delle relazioni sindacali, finalizzata a rendere un buon servizio ai cittadini e alla crescita dei volumi occupazionali oppure continuare con una gestione dai tratti opaca e chiusa al confronto. Come organizzazioni sindacali sosterremo la prima strada e contrasteremo la seconda e il prossimo banco di prova sarà la necessaria fase di rilancio che dovrà seguire a questa nuova crisi».

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