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Venerdì, 19 Aprile 2024
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«Paghe da fame ai Musei Civici», lavoratori in stato di agitazione minacciano sciopero

La cooperativa che gestisce i servizi di sorveglianza, accoglienza e assistenza al pubblico applica un nuovo contratto giudicato peggiorativo e non ne vuole discutere con l'Usb. Il sindacato: «Pronti a scendere in piazza»

Da ieri, 9 maggio, i lavoratori sono in stato di agitazione. E se non si troverà presto una soluzione, scenderanno in piazza «per urlare a gran voce l'iniquità delle loro condizioni».
Gli addetti alla sorveglianza, all'accoglienza e all'assistenza al pubblico dei Musei Civici di Verona inaspriscono la loro protesta nei confronti della cooperativa bolognese Le Macchine Celibi, a cui il Comune di Verona ha affidato il servizio tramite bando. Ieri, il sindacato di base Usb ha proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti, che in tutto sono circa una sessantina. Dipendenti che sono pronti anche allo sciopero per evitare la trasformazione del loro contratto decisa unilateralmente nell'estate scorsa dalla cooperativa.

Usb ha proclamato lo stato di agitazione perché Le Macchine Celibi si è rifiutata di incontrare il sindacato e di discutere con i rappresentanti dei lavoratori dell'applicazione del nuovo contratto.
Il cambio di contratto, non concertato dalla cooperativa con i dipendenti, è un problema già sollevato dall'associazione Mi Riconosci e a cui il Comune di Verona ha dimostrato sensibilità. Ma, al di là delle parole, poco è stato fatto per indurre Le Macchine Celibi a ripensare la propria scelta.

Scelta che per i lavoratori rappresenta un peggioramento delle condizioni di lavoro, con il passaggio dal contratto Multiservizi a quello per i Servizi Fiduciari. Quest'ultimo è un contratto «proprio delle ditte di vigilanza privata e più volte giudicato incostituzionale per la sua retribuzione di 5 euro lordi l'ora», ha sottolineato Usb.
Questo cambio di contratto è stato in sostanza imposto da Le Macchine Celibi, la quale si è giustificata dicendo di non essere in grado di adeguire gli stipendi alle nuove tabelle retributive del contratto Multiservizi. Eppure, per quanto ne sa l'Usb, «il bilancio de Le Macchine Celibi gode di buona salute» e il suo «dissesto finanziario non è mai stato dimostrato al Comune».

Inoltre, la modifica del contratto risulta ancor più inspiegabile alla luce del fatto che il bando era stato vinto da Le Macchine Celibi proprio perché l'altra cooperativa che aveva partecipato alla gara, Rear, avrebbe applicato il contratto dei Servizi Fiduciari. Contratto che, all'epoca, Le Macchine Celibi definirono inadeguato. Ora, però, quello stesso contratto è giudicato dalla stessa cooperativa «legittimo e coerente con il servizio oggetto dell'appalto» e su questo non ne vuole discutere con Usb.

«Non si tratta di una situazione isolata - ha concluso il sindacato - Nei Musei Civici di Verona e in moltissimi altri luoghi della cultura italiani, a causa di massive esternalizzazioni e appalti al massimo ribasso, lavoratori e lavoratrici si trovano a vivere con stipendi inferiori alla soglia della povertà, e a svolgere mansioni che non sono minimamente previste dai contratti che vengono propinati. L’unico contratto di riferimento per chi lavora in questo settore deve essere il Federculture, che i lavoratori e le lavoratrici veronesi chiedono a gran voce rivolgendosi soprattutto al Comune, il quale deve prendersi per primo la responsabilità di questa situazione».

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