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Martedì, 16 Aprile 2024
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Carenza di personale, casa di riposo di Isola della Scala in stato di agitazione

La mancanza di oss non permetterebbe una corretta organizzazione del lavoro e alcuni provvedimenti disciplinari avrebbero fatto scattare la protesta dei lavoratori

Martedì scorso, 9 agosto, il personale della casa di riposo "Benedetto Albertini" di Isola della Scala si è riunito in assemblea ed ha proclamato lo stato di agitazione. E tutti i sindacati presenti in struttura, insieme alla rappresentanza sindacale unitaria aziendale (Rsu), intendono denunciare la situazione che i lavoratori vivono all'interno della struttura.

Le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Ugl e Csa Ral hanno evidenziato un'importante carenza di personale, soprattutto tra gli oss, che non permette una corretta organizzazione del lavoro. Organizzazione essenziale per garantire il rispetto della salute e della sicurezza dei lavoratori e il mantenimento di una elevata qualità dei servizi agli ospiti della struttura. «E all'orizzonte s'intravedono altre nubi - hanno aggiunto Valentino Geri di Fp Cgil, Alessandro Zanchi di Cisl Fp, Antonio Imbriani di Uil Fpl, Stefano Tabarelli di Ugl e Nicola Cavedini di Csa Ral - In questi giorni sono infatti partite le prime lettere di assunzione degli operatori socio-sanitari da parte dell'Ulss 9 Scaligera. Pertanto, la situazione è destinata a peggiorare e la casa di riposo, nonostante le nostre sollecitazioni, non ha ancora bandito alcun concorso. In questa situazione si assiste, purtroppo, a turni massacranti che vengono coperti a fatica dagli operatori presenti in numero inferiore a quanto previsto anche del 50%. Sono capitati turni anche con un solo operatore in reparto. In queste condizioni è complicatissimo, se non impossibile, garantire tutti i servizi agli ospiti».

«A ciò si deve aggiungere la grande confusione che regna sui piani di lavoro e l’assenza sistematica di indicazioni certe e precise per operare in emergenza - hanno spiegato i sindacalisti - Chi amministra dovrebbe avere il dovere di organizzare il lavoro con chiarezza e metodo e rispondere alle emergenze in maniera repentina ed efficiente. Questo, purtroppo, non accade alla Benedetto Albertini di Isola della Scala. Al contrario, la direzione ha scelto di "colpire" gli operatori instaurando pretestuosi procedimenti disciplinari. Questa scelta è inaccettabile perché è un vero e proprio "pugno in faccia" al personale che con estremo spirito di sacrificio ed abnegazione sta da mesi, letteralmente, tenendo in piedi l'intera struttura cercando, anche al limite delle proprie energie, di garantire l'assistenza ed i servizi agli ospiti. Gli operatori hanno infatti affrontato le varie ondate di Covid con turni e carichi di lavoro che vanno oltre quello che sarebbe stato giusto e lecito chiedere loro. Non si meritavano quest’ultimo "affronto" da chi dovrebbe, oltre che organizzare e dirigere, risolvere i problemi e rispettare i propri dipendenti».
È stata questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Per questo, i sindacati hanno comunicato lo stato di agitazione alla Prefettura di Verona e alla Commissione di garanzia per l'esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali. Nei prossimi giorni, la Prefettura fisserà un incontro invitando i rappresentanti dei dipendenti e i vertici della casa di riposo allo scopo di tentare una conciliazione e una ricomposizione del conflitto. In quella sede, i sindacati chiederanno che la direzione si impegni immediatamente ad affrontare i problemi che affliggono la casa di riposo, attraverso una seria programmazione di assunzioni di personale, una precisa predisposizione di piani di lavoro di emergenza, una coerente gestione dell’organizzazione del lavoro e delle turnazioni. Ed infine sarà chiesto l'impegno a ritirare i procedimenti disciplinari che hanno esacerbato gli animi.

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