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Affi, beffa per il Comune sul fotovoltaico a causa degli "extraprofitti"

La legge Sostegni ter penalizza l'Amministrazione veronese, che nel 2010 si era dotata di un impianto della potenza di 950 Kwp, la quale ha ricevuto una fattura da 193 mila euro

Il Comune di Affi nel 2010 si è dotato di un impianto fotovoltaico della potenza di 950 Kwp. L’impianto è gestito da un soggetto terzo che ha titolo di trattenere gli incentivi del Gestore Servizi Energetici, mentre all'Amministrazione comunale, per accordo contrattuale, spetta il ricavato della vendita dell’energia elettrica.
Lo scorso 13 ottobre però al Comune è arrivata una fattura di quasi 193 mila euro da pagare entro fine mese, riferita al periodo che va da febbraio a luglio. 

È il risultato dell’applicazione retroattiva di una legge dello Stato (decreto-legge n. 4/2022, Sostegni ter) che prevede che venga applicato un meccanismo di compensazione a due vie sul prezzo dell'energia, in riferimento all'energia elettrica immessa in rete: restituzione di “extraprofitti” generati da impianti rinnovabili, viene definita.
Il nodo centrale è che per il Nord Italia il prezzo di riferimento è stato fissato in 0,058 euro KWh, cioè un prezzo molto più basso di quanto il gestore abbia pagato al Comune di Affi l’energia per i mesi in questione.
Per i Comuni, si stima 1200 in tutta Italia quelli interessati da questa normativa, la fonte di uno squilibrio finanziario che impatterà pesantemente sulle casse municipali (50mila in totale i soggetti coinvolti contando anche le aziende).

Non ci sta Marco Sega, sindaco di Affi: «Innanzitutto - spiega - i nostri proventi, come proprietari degli impianti, non possono essere in nessun modo definiti "extraprofitti". Si tratta di risorse destinate alla collettività e all’erogazione di servizi ai cittadini. Niente hanno a che vedere con profitti privati. Dopodiché pare evidente che un prezzo così basso non sia sostenibile, totalmente fuori mercato». Tariffa, questa, bloccata per legge fino al 31 dicembre 2023. «È un danno inimmaginabile inflitto a chi è stato lungimirante - prosegue Sega -. Prima ti chiedono di investire nel green e poi, a cose fatte, ti cambiano le carte in tavola, penalizzandoti. C’è poi un altro aspetto: chi mai investirà nell’energia rinnovabile se queste sono le condizioni?».
Inoltre, ricevere a metà ottobre una fattura da 200 mila euro ha un impatto sulle finanze comunali che non passa inosservato: «Fino ad ora - dice Sega - con i proventi del fotovoltaico eravamo riusciti a fronte all’aumento del prezzo dell’energia. Adesso, se non si trova una soluzione, saremo costretti a interventi drastici, come l’interruzione dell’illuminazione pubblica durante la notte. E, altro aspetto grave, a togliere dal piano delle opere degli interventi già programmati». 

Il primo cittadino di Affi non sarebbe stato l'unico a ricevere questa "sorpresa". L’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) in questi giorni si è mobilitata inviando una pec a Roma, all’attenzione di Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) e GSE. Sulla questione degli extraprofitti, si legge nella missiva che “appare a nostro avviso paradossale tale assimilazione e riteniamo che vada trovata una soluzione che chiarisca in via interpretativa o normativa l’esclusione dall’applicazione della norma dei Comuni”. E, ancora, Anci sostiene come “l’azione del Governo non può non distinguere il soggetto pubblico e l’impatto che tali risorse, in questo caso impropriamente definiti profitti, hanno sul funzionamento della comunità locale e l’interesse collettivo”.

«Non ho nessuna intenzione di fermarmi - ha concluso il primo cittadino di Affi. Chiederò a tutti i nostri rappresentanti a Roma di farsi carico della questione e dare a tutti i Comuni una risposta che sia soddisfacente».
Ovviamente il problema non riguarda una fattura una tantum. Anche per i mesi che vanno da settembre 2022 a giugno 2023 il comune di Affi riceverà una somma irrisoria per l’energia immessa in rete mentre pagherà a caro prezzo quella consumata.Con conseguenze immaginabili sui servizi resi alla comunità.

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