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Adiconsum mette tutti in guardia: «Attenti alle truffe sul Green Pass»

L'associazione dei consumatori: «I raggiri possono arrivare via sms, via mail o anche via WhatsApp, sotto forma di messaggi che promettono di ricevere subito la certificazione, magari dietro pagamento di una somma di denaro»

«Attenti alle truffe sul Green Pass». Adiconsum mette in guardia tutti i cittadini sul "certificato verde" che presto sarà obbligatorio per accedere ad alcuni luoghi pubblici. Il Green Pass è lo strumento con cui si può dimostrare di essere stati vaccinati contro il Covid-19 e di non essere stati contagiati dal virus nelle ultime ore. Ottenerlo dopo aver effettuato la vaccinazione è facile, ma non è altrettanto facile per chi ha contratto il Covid ed è guarito. «E purtroppo, proprio in questi momenti di difficoltà, trovano terreno fertile le truffe - ha spiegato l'associazione dei consumatori - Truffe che possono arrivare via sms, via mail o anche via WhatsApp, sotto forma di messaggi che promettono di ricevere subito il Green Pass e magari dietro pagamento di una somma di denaro. Si tratta di messaggi che attecchiscono facilmente, aiutati dalle difficoltà incontrate da tanti cittadini nell'ottenere il documento».

Ma il veron Green Pass è uno solo e, per riconoscere quello vero da quello falso, Adiconsum consiglia di utilizzare la app VerificaC19. Il Green pass può essere emesso solo dal Ministero della Salute e l'emissione della vera certificazione è notificata tramite una e-mail che ha come mittente "Ministero della Salute" o via sms con mittente "Min Salute". «Non è un caso che il Green Pass sia dotato di un QR Code - ha specificato Adiconsum - Ciò consente di verificarne l’autenticità e la validità. La app VerificaC19 funziona anche offline, cioè senza bisogno della connessione a internet. E non permette: il download dei dati sensibili del cittadino sul dispositivo mobile del verificatore e il trasferimento di informazioni verso terzi, salvaguardando quindi la privacy dei cittadini. La app permette di visualizzare solo i seguenti dati: nome e cognome e data di nascita».

Il controllo del Green Pass, infine, può essere fatto solo dai titolari o dai gestori di servizi e attività aperti solo ai possessori della certificazione; dai vettori di trasporto aereo, marittimo, terrestre al momento dell'imbarco; dai pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni, dagli operatori Usmaf e dalla polizia di frontiera.

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