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Val Borago, via libera della Giunta per valorizzare l'area naturalistica con il Comune di Negrar e Il Carpino

Fra i protagonisti anche il Museo di Storia Naturale, da alcuni anni nel progetto di studio "YouFAB – Fondo Alto Borago"

Nella giornata di mercoledì 9 novembre è arrivato il via libera dalla Giunta allo schema di accordo di collaborazione, tra i Comuni di Verona e Negrar con l’associazione Il Carpino, per la valorizzazione della Val Borago, area naturallistica già "Sito di Interesse Comunitario". Un piano d’intervento che, come spiegato in una nota di Palazzo Barbieri, riguarda «oltre 38 ettari della più ampia area di quasi mille, che si estende a nord dei quartieri di Avesa e Quinzano fino a Montecchio di Negrar». L’obiettivo esplicito è quello di «promuovere la conservazione della biodiversità della zona, in collaborazione con il Museo di Storia Naturale e con il coinvolgimento dei cittadini, delle comunità locali e delle imprese del territorio».

L’accordo, che avrà una «durata di 15 anni con possibile rinnovo», è stato già avvallato anche dal Comune di Negrar e permetterà, oltre alla valorizzazione, anche la tutela e la conservazione della ricchezza naturalistica del bosco, con tutte le sue specie di flora e fauna. Un passaggio chiave, parte del piano di salvataggio della Val Borago, chiesto per lungo tempo dai cittadini e sostenuto dalle tante realtà che hanno supportato l’operazione di acquisizione da parte dei Comuni. In primis l’associazione Il Carpino, coinvolta oggi nell’accordo, che nell’estate 2020 fu promotrice del Fondo Alto Borago, un progetto di azione collettiva che aveva l’obiettivo di acquisire, attraverso donazioni e crowdfunding, gli oltre 38 ettari a rischio. Coinvolto nel compendio della Val Borago anche il Comune di Grezzana, che avrebbe già manifestato il proprio interesse all’accordo, per allargare l’attività di recupero ambientale anche alla parte del Progno Borago. Al termine dei 15 giorni di pubblicazione, l’accordo potrà essere sottoscritto da tutte le parti interessate.

 Al termine della Giunta di mercoledì 9 novembre, il documento è stato illustrato dal direttore generale del Comune Giuseppe Baratta: «Si tratta di uno schema di accordo di collaborazione – ha spiegato Baratta – che al termine della pubblicazione di legge potrà essere sottoscritto dai Comuni interessati e dall’associazione Il Carpino, che si rendono così disponibili a condividere un unico percorso di valorizzazione, per promuovere la conservazione della biodiversità della zona attraverso il coinvolgimento dei cittadini, delle comunità locali e delle imprese del territorio. Fra i protagonisti anche il Museo di Storia Naturale, da alcuni anni interessato nel progetto di studio "YouFAB – Fondo Alto Borago", un campionamento allargato degli habitat e delle specie che rendono così particolare, dal punto di vista ambientale, questa zona. Con l’accordo, oltre alla cura dei luoghi e dei percorsi con la manutenzione della segnaletica, andranno portate avanti anche attività di coinvolgimento della cittadinanza, per imparare a conoscere questa zona e l’ampio patrimonio ambientalistico che ne fa parte».

La valorizzazione della Val Borago

Nella nota del Comune di Verona viene ricordato come l’area boschiva di oltre 38 ettari, a nord ovest della zona speciale di conservazione Borago-Galina, fra i Comuni di Negrar e Verona, rischiasse di essere trasformata in un’area ad uso agricolo per la realizzazione di vigneti. Per impedire che ciò avvenisse si era sollevata l’opinione pubblica. Inoltre, evidenzia sempre la nota di Palazzo Barbieri, «Intesa San Paolo S.p.a., interessata dall’operazione d’acquisto, avendo un credito nei confronti dell’allora azienda proprietaria della parte di fondo, ha rinunciato all’asta per realizzare il proprio credito e ha deciso di donare l’area ai Comune di Verona e Negrar». Il tutto per «sostenere la crescita inclusiva e sostenibile del territorio».

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