Migranti da accogliere nel Veronese, numeri in crescita ma non è emergenza
Sia per i profughi ucraini, sia per quelli che arrivano dall'Africa, la Prefettura ha trovato sistemazioni adeguate. Ma la ricerca di nuovi alloggi prosegue
Con il crescente arrivo di migranti sulle coste italiane e la campagna elettorale già iniziata, il tema dell'immigrazione potrebbe rimanere d'attualità a lungo. Già durante la sua visita in Veneto, ad esempio, il leader della Lega Matteo Salvini ha chiesto fiducia per «proteggere i confini del nostro Paese». Confini su cui si è poi spostato lo stesso Salvini, andando a Lampedusa giovedì scorso, 4 agosto.
Ma al di fuori degli slogan e dei programmi politici, l'immigrazione è fatta di gestione dei flussi, di accoglienza e integrazione. Accoglienza che nel Veronese non sta vivendo un periodo emergenziale, anche se il numero dei richiedenti asilo è in crescita e la Prefettura dovrà cercare altre sistemazioni per i nuovi arrivi.
Trovato un alloggio nei centri di accoglienza straordinaria per i profughi ucraini scappati dal loro paese a causa dell'invasione russa, il prefetto Donato Cafagna sta gestendo l'arrivo dei nuovi richiedenti asilo provenienti principalmente dall'Africa. Una gestione fattibile con le strutture presenti sul territorio. I numeri dei migranti da accogliere sono decisamente inferiori rispetto a quelli degli anni scorsi e la crescita di questi ultimi giorni è lieve e ancora governabile. Le richieste di accoglienza che arrivano dal Ministero dell'Interno alla Prefettura vengono soddisfatte trovando per i migranti delle soluzioni in centri collettivi che hanno una capacità massima di 50 persone.