rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità

Zaia punta alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa. D'Arienzo contesta: «Solo briciole per Verona»

Il presidente ha dato notizia dell'approvazione del Piano Regionale del valore di 25 miliardi di euro, che il Senatore PD contesta, sostenendo che siano pochi i progetti per l'area scaligera e di «Serie B»

«Per superare gli effetti devastanti della pandemia il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta un’opportunità storica ed irripetibile per promuovere la coesione economica e sociale, attenuare l’impatto sociale ed economico della crisi, sostenere la ripresa economica creando posti di lavoro e promuovere una crescita sostenibile.
Le risorse a disposizione per l’Italia, previste dal Next Generation EU sono pari a 209,5 miliardi di euro, somme che dovranno essere utilizzate entro la fine del 2026.
La visione strategica è la base di partenza del Piano Nazionale, che dovrà ridefinire i confini di uno sviluppo economico coerente con il momento storico che stiamo vivendo. In quest’ottica il Veneto, insieme alle Regioni, ha approvato il proprio Piano Regionale, senza invasioni di campo, ma offrendo una leale collaborazione con la consapevolezza che, nelle materie di propria competenza, quello delle regioni sarà un apporto significativo e di peso. Il Veneto, locomotiva economica del paese, ha sempre dimostrato di saper utilizzare realmente tutte le risorse ricevute in questi anni e intende, anche in questa sfida, essere soggetto attivo per sfruttare al massimo questa opportunità perché potrà realmente sostenere i comparti più colpiti dalla pandemia. In cima alla lista metto sicuramente il turismo”.

Lo dice il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, riferendosi alla proposta regionale, il PRRR, approvata con deliberazione di giunta e trasmessa alla Conferenza delle Regioni a fine 2020 e che rappresenta lo strumento di sviluppo economico del futuro.

«La proposta Veneta si basa su 13 macro progetti declinati in 155 progetti attuativi, puntuali, operativi e già valorizzati in termini di fabbisogno finanziario, tempi di attivazione e priorità - spiega il Governatore -. Parliamo di un piano del valore di 25 miliardi di euro, che rappresenta lo strumento di programmazione e rilancio dell’economia veneta. Nel nostro piano ci sono i Giochi olimpici di Milano e Cortina del 2026, un'occasione di sviluppo per infrastrutture, turismo, innovazione tecnologia, ricerca e sostenibilità ambientale. Riconosciamo l’impatto economico e sociale che avrà questo progetto sportivo: evento che non può però essere relegato al solo ambito regionale, ma deve ottenere il giusto sostegno e commitment anche a livello nazionale.
Una parte consistente delle proposte regionali valorizza il settore ‘Infrastrutture e trasporti’, perché la dotazione infrastrutturale è direttamente proporzionale alla crescita di un territorio - continua Zaia -. Con gli 8,8 miliardi di euro previsti nel nostro piano intendiamo favorire una mobilità regionale più sostenibile, con un parco mezzi più moderno, sia su gomma e sia su ferro, che si traduce in impatti positivi sulle emissioni di co2. Tra i progetti inseriti nella voce trasporto su ferro 1 miliardo sarà destinato al Treno delle Dolomiti.
È evidente che per il ruolo cruciale che riveste l’appuntamento olimpico non possiamo non destinare risorse dedicate alla voce Milano-Cortina 2026 - specifica il Presidente -. Voler investire complessivamente 640 milioni di euro del PRRR Veneto giustifica l’interesse per questo evento e l’impatto che avrà sul PIL nazionale nel medio/lungo periodo. Un patrimonio che si tradurrà in eredità stabile per le generazioni future.

Tra le priorità regionali rientrano anche delle linee di intervento per la difesa del suolo e dell’ambiente, gli interventi per la ricerca, l’innovazione e l’energia, le attività produttive, la formazione, istruzione e cultura e le imprese agricole e agroalimentari. Tali investimenti completano la visione del nuovo Veneto disegnata dalla Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile, approvata a luglio 2020, e sono coerenti con le linee guida date dall’Europa.

«Solo briciole per Verona»

«Zaia si vanta del suo Piano di Ripresa e Resilienza, ma per Verona ha voluto solo le briciole!». Inizia così il commento del Senatore del Parito Democratico Vincenzo D'Arienzo, che poi prosegue: «Innanzitutto il metodo. Mentre la Lega sbraitava a Roma che non veniva coinvolta nei progetti che faranno parte del Piano Nazione di Ripresa e Resilienza, dove governa risolve la cosa attraverso la mera approvazione di una delibera regionale senza alcun confronto in Consiglio. Proposte per 16 miliardi di euro passate velocemente.
Come al solito, poi, i progetti per Verona sono pochi e quelli presentati hanno la priorità 2, ovvero “necessario ma non indispensabile”, quindi, progetti di serie B.
Per la conversione eco-sostenibile del sistema della mobilità, la proposta per Verona è l’accesso ferroviario al litorale Lago di Garda per 1 miliardo di euro con priorità 2. In questa previsione parrebbe rientrare anche il collegamento ferroviario Stazione Porta Nuova – Aeroporto Catullo. Quella priorità è la prova provata che non avverrà mai. Se le opere devono concentrarsi entro il 2026 e per questa proposta non esiste neanche il progetto di fattibilità, in che modo una proposta “necessaria, ma non indispensabile” potrà vedere la luce? È solo una presa in giro.
Colpisce la proposta di realizzare l’asse autostradale Nogara - Mare adriatico per 2 miliardi di euro, ma con priorità 2, tanto che certamente non sarà realizzata. Fa specie vedere il giochino: nel 2019 la Regione ne blocca il project financing (e vince contro i ricorsi), poi la inserisce nel Piano Regionale Trasporti a luglio 2020 e adesso chiede i soldi del Recovery Fund per pagare il proprio contributo pubblico che la concessionaria aveva chiesto - pari tra 1,2 a 1,8 miliardi di euro - ragione per la quale aveva bocciato tutto e vinto fino al Consiglio di Stato.
Questo per dire che si tratta di un’evidente presa in giro che non passerà inosservata a Roma. Un’opera così rilevante va individuata come strategica ed indispensabile. Invece, l’hanno messa lì come fumo negli occhi.
Incredibile la volontà di finanziare la nuova strada provinciale mediana con il PNRR per 400 milioni di euro. Sebbene sia priorità 2, quindi, non passa, va detto che si tratta di un favore al concessionario autostradale A/22. Infatti, quella strada deve essere realizzata attraverso il rinnovo della concessione ad Autobrennero attualmente in corso.
Fanno molto rumore i grandi assenti. Nelle proposte non troviamo traccia del progetto esclusivamente dedicato al collegamento ferroviario tra la stazione di Porta Nuova e l’Aeroporto (c’è già il progetto preliminare), nulla di nulla sulla elettrificazione della linea Verona/Rovigo e men che meno notizie sulla metropolitana di superficie Peschiera/S.Bonifacio/Domegliara/Legnago, per finire miseramente con la totale assenza di richieste per la variante alla SS 12.
Io penso che, al contrario, queste siano le priorità per Verona! Continua la grave superficialità sul collegamento ferroviario Porta Nuova/Aeroporto, mentre su altri scali si sta agendo: il Marco Polo avrà il suo collegamento (contratto di Programma RFI 2018/2019) e anche quello di Orio al Serio con Bergamo (Decreto olimpiadi). Dimenticanze o sottovalutazioni? Per Verona, le proposte della Regione sono un misto tra il fumo negli occhi e la negazione dell’evidenza».

Traguardi

Ma Verona è pronta per il piano di ripresa Next Generation EU? A chiederselo è Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi nel capoluogo scaligero. 
«Nella classifica della capacità amministrativa e sostenibilità dei 105 Comuni capoluogo d'Italia Verona si trova alla posizione numero 85, con un punteggio pari a 53 e un giudizio "satisfactory", soddisfacente - ha affermato Ferrari -. Lo dice il Rapporto Rating Pubblico di Fondazione Etica e Università Luiss, stilato prendendo in esame 11 indicatori economico-finanziari del bilancio 2019, fra cui la capacità di spesa, che esprime la capacità del Comune di rispettare gli impegni di pagamento presi e di spendere le somme stanziate.
Si tratta dunque di un indicatore non solo finanziario, ma anche di abilità istituzionale, assai rilevante in questo momento in cui l'Italia si appresta a definire il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR, ovvero il programma di investimenti che va presentato alla Commissione europea nell'àmbito del Next Generation Eu) e le amministrazioni pubbliche sono chiamate a predisporre progetti coerenti con le indicazioni dell'Unione Europea per investire i fondi che arriveranno.
Siamo di fronte a una sfida cruciale: riuscire a spendere, e spendere bene, i miliardi messi a disposizione dal Recovery Fund. Perciò è questo il momento di iniziare a lavorare sul programma, per far sì che il Comune possa giocare un ruolo di primo piano nel management dei finanziamenti europei, pensando a interventi strutturali capaci di dare un nuovo volto alla nostra città e di renderla un volano di crescita e sviluppo. Ad esempio un piano di conversione degli edifici comunali e scolastici, un progetto per il rilancio industriale di Verona in chiave di transizione energetica e uno per il rilancio del turismo che passi dall'ampliamento del Museo di Castelvecchio, nuovi sistemi di trasporto come la metropolitana di superficie o il collegamento città-aeroporto.
Altrimenti, come sottolinea il Rapporto Rating Pubblico, "sarà come iniettare benzina in una macchina che ha il motore in panne: non solo continuerà a non camminare, ma rischierà persino di ingolfarsi"».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Zaia punta alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa. D'Arienzo contesta: «Solo briciole per Verona»

VeronaSera è in caricamento