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Giovedì, 25 Aprile 2024

Il Festival in Arena saluta il 2022 con oltre 26 milioni di incasso e più di 342 mila spettatori

Il 99° Verona Opera Festival ha chiuso la stagione stilando un bilancio che lo vede tornare ai livelli pre-Covid e ora Fondazione Arena si prepara già all'edizione numero 100 in programma per il 2023

Si è concluso positivamente il 99° Arena di Verona Opera Festival 2022, tornato finalmente a piena capienza nei maestosi allestimenti simbolo dell’anfiteatro di Verona: le 46 serate, con 5 produzioni d’opera e 3 eventi speciali, hanno registrato un totale di 342.187 spettatori per un incasso di 26.476.452,50 euro, sostanzialmente identico ai risultati del 2019 ma doppiamente significativo perché raggiunto con cinque serate in meno rispetto al Festival ‘19 e con sei mesi di prevendita penalizzati dalla pandemia. L’incasso medio per serata quindi raggiunge il valore record di 575.575 euro, il più alto di sempre nella storia areniana. Record anche per le trasmissioni tv, con telecamere nazionali ed internazionali presenti in sette serate del Festival.

La stagione ha riportato in scena gli allestimenti più amati, con cast internazionali di grandissimo livello, fra molti preziosi debutti e attesi ritorni.
Si è riconfermata la presenza di sponsor, partner, associazioni di categoria e ordini professionali, con la seconda edizione del progetto di fundraising 67 Colonne per l’Arena di Verona, che grazie alla collaborazione con Athesis ha superato i risultati del 2021 e ha già creato una lista d’attesa per il 2023.
Un sentito ringraziamento è stato dedicato alla Provincia, con il suo Presidente Manuel Scalzotto, per l’importante contributo straordinario stanziato per il secondo anno consecutivo, volto a mitigare le conseguenze della pandemia.
Alle iniziative esistenti si sono affiancate anche quelle nuove del progetto corporate Arena Opera Festival Experience, per far vivere l’esperienza dell’opera in Arena in modo sempre più completo e trasversale.

I risultati del Festival 

46 alzate di sipario per 5 titoli d’opera e 3 serate evento hanno portato in Arena 342.187 spettatori, per un incasso finale complessivo di 26.476.452,50 euro. Dato quasi equivalente a quello pre-Covid del 2019, il Festival con i maggiori risultati positivi dell’ultimo decennio, che però contava cinque date in più in cartellone e non era toccato dalle limitazioni della pandemia globale. All’ottimo risultato si aggiunge il record ottenuto nella stagione 2022: l’incasso medio per serata di 575.575,05 euro è il valore più alto nella storia del Festival.
Per quanto concerne i due maggiori canali di vendita, si è registrato un incremento del 14% delle vendite al botteghino e del 10% attraverso i canali web, frutto di un potenziamento delle campagne online e di un ottimo andamento del turismo, oltre che del miglioramento del prezzo medio dei biglietti, con un valore medio del biglietto che passa da 62 a 77 euro.

Aida si riconferma il titolo più amato e seguito dal pubblico, con una media di 8.100 spettatori a serata. Le prime due rappresentazioni dell'opera di Verdi hanno registrato il picco di presenze della stagione: per la serata inaugurale del 18 giugno gli spettatori erano 9.462, dato superato il 4 settembre per l’ultima replica dell’anno con 9.918 spettatori (e l’incasso record per singola recita del 2022 con 902.928 euro, seguita dal Gala Domingo in Verdi Opera Night).
Il capolavoro verdiano, opera simbolo dell’Anfiteatro, è seguito dal grande risultato della Carmen, sintesi dell’estetica zeffirelliana e nuova proposta del cartellone 2022, che con una media di 7.560 presenze per ciascuna recita segna un grande successo per il titolo, con un incremento di spettatori del 10% circa rispetto alla precedente nuova produzione (2018-2019).
Il record di presenze del Festival 2022 è stato registrato in occasione della serata-evento del 12 agosto: in 10.329 hanno assistito all’intensa esecuzione dei Carmina Burana di Orff diretti da Andrea Battistoni, nel commovente omaggio ad Ezio Bosso.

La politica di assistenza agli spettatori, potenziata nel periodo di pandemia per far fronte all’operazione complessa dei riposizionamenti, ha portato ad oltre 15.000 ticket di supporto risolti.

La rilevanza delle campagne social e web, dato in continua crescita negli ultimi anni, è confermata dal risultato in termini di vendita: i biglietti acquistati attraverso questi canali sono pari ad un incasso di 4,5 milioni di euro. I canali social Instagram e Facebook hanno consentito di raggiungere oltre 150 milioni di utenti e i contenuti video realizzati sono stati visualizzati per oltre 25.000 minuti complessivi (pari a circa 3 anni di video).

L’Arena di Verona si conferma teatro d’opera di forte vocazione internazionale, con il 57,7% del suo pubblico proveniente da ben 114 diversi Paesi del mondo. La ripresa del turismo, dopo il difficile biennio maggiormente segnato dalla pandemia ma ancora sensibile alle tensioni geopolitiche in corso, ha consentito il ritorno degli spettatori tradizionalmente legati al Festival areniano, con in testa il pubblico tedesco (21,8%), quello inglese (5,1%), austriaco (4%), francese (3,3%) e svizzero (3,3%). Seguono con risultati rilevanti anche gli spettatori da Olanda, Spagna, America, Romania e Belgio.

Arena di Verona Opera Festival 2022

Gli artisti

A contribuire all’interesse internazionale per il Festival areniano concorre sempre di più la presenza dei migliori artisti del panorama internazionale, tutti presenti in anfiteatro per l’edizione 2022: solo per citarne alcuni, Anna Netrebko, Yusif Eyvazov, Aleksandra Kurzak, Roberto Alagna, Jonas Kaufmann (per la prima volta in scena), Maria Josè Siri, Vittorio Grigolo, Lisette Oropesa, Amrtuvshin Enkhbat, Ekaterina Semenchuk, Luca Salsi, Olesya Petrova, Michele Pertusi, Clémentine Margaine, Brian Jagde.

Sono in totale 120 gli artisti comparsi in cartellone nel corso del 99° Opera Festival e, fra questi, ben 45 quelli che hanno fatto il loro debutto in questa stagione, fra giovani al primo cimento sull’immenso palcoscenico areniano e stelle conclamate all’atteso incontro con l’abbraccio dell’Arena e del suo pubblico, come gli esordienti di lusso Elina Garanča, Ludovic Tézier, Ildar Abdrazakov, tutti accolti trionfalmente.

Con uno sguardo attento sempre rivolto ai giovani di maggior talento, sia nei ruoli di fianco sia come protagonisti, fra le prime volte areniane si sono distinti i nomi più interessanti di oggi: vale la pena citare almeno il tenore italo-britannico Freddie De Tommaso, il soprano armeno Nina Minasyan, il baritono Youngjun Park, fino alla rivelazione di Monica Conesa, giovanissimo soprano cubano-americano che ha fatto il suo esordio assoluto sulle scene all’Arena di Verona, nientemeno che come titolare di Aida, con successo di critica e di pubblico.

Il cartellone

Il 99° Arena di Verona Opera Festival 2022 ha messo insieme in un’unica stagione alcuni degli allestimenti più colossali della storia recente in anfiteatro, a cominciare dal titolo inaugurale: Carmen di Bizet, in scena per 9 recite dal 17 giugno al 27 agosto, ha ricreato lo spettacolo con cui il leggendario regista e scenografo Franco Zeffirelli fece il suo debutto areniano nel 1995, con i numeri in scena e l’impatto visivo di quella storica prima volta, uniti agli accorgimenti successivi adottati dal maestro per velocizzare i tempi di cambio scena e realizzando alcuni importanti elementi che già allora erano rimasti solo nei bozzetti.

Al genio di Zeffirelli, omaggiato con un anno di anticipo rispetto alle imminenti celebrazioni per il centenario della nascita, appartengono anche l’Egitto aureo e variopinto di Aida (11 rappresentazioni dal 18 giugno alla serata finale del Festival, 4 settembre), La Traviata alla sua prima ripresa dall’inaugurazione di tre anni fa (8 recite dal 2 luglio al 1° settembre) e la fiabesca Turandot (7 recite dal 4 agosto al 2 settembre). Con grande apprezzamento di critica e di pubblico, è tornato in scena per 8 serate (dal 25 giugno al 3 settembre) anche il Nabucco secondo Arnaud Bernard, che colloca la vicenda biblica del libretto nel contesto storico in cui fu composta l’opera, diventata colonna sonora del Risorgimento italiano.

Le tre serate-evento in data unica sono state premiate dalla grande partecipazione degli spettatori, dall’antologia operistica del Gala Domingo in Verdi Opera Night (il 25 agosto), all’imponente concerto lirico-sinfonico dei Carmina Burana (il 12 agosto), senza dimenticare l’appuntamento con la danza del Gala Roberto Bolle and Friends (20 luglio) al decennale della sua collaborazione con il Festival areniano.

2023: il Festival numero 100

Fondazione Arena di Verona si prepara per il 100° Opera Festival, che si svolgerà nel 2023 con un'edizione che viene preannunciata come molto ricca: il 16 giugno 2023 si inaugurerà con una produzione completamente nuova di Aida, l’opera regina dell’Arena, in scena fino al 9 settembre insieme a ben 7 altri titoli operistici negli allestimenti più amati e rappresentati, in una summa antologica della storia recente del Festival.
Carmen, Il Barbiere di Siviglia, Rigoletto, La Traviata, Nabucco, Tosca e Madama Butterfly e 5 gala con un repertorio più ampio affidato a grandi stelle del Belcanto, in uno sforzo produttivo senza precedenti per 50 serate uniche, non solo per gli spettatori: anche l’organico e il periodo di occupazione delle maestranze artistiche e tecniche saranno ampliati, come già comunicato alle organizzazioni sindacali.
Tutti gli appuntamenti sono già in vendita presso la biglietteria centrale di Fondazione Arena, sul sito web www.arena.it, attraverso il circuito TicketOne e i canali social Facebook - Twitter - Instagram - YouTube

Damiano Tommasi, sindaco di Verona e presidente di Fondazione Arena, ha commentato: «Appena insediato come sindaco, negli ultimi mesi di spettacoli, mi sono reso conto della grandezza di questo Festival e dell’impatto che ha avuto sulla città, sugli artisti e sul pubblico. L’emozione, l’adrenalina e l’entusiasmo che artisti di calibro internazionale trasmettono quando si esibiscono in Arena, mi ha colpito molto, e mi ha fatto capire la grande responsabilità che ho, e quanto l’Arena e Verona possono dare al mondo della lirica e non solo. Celebriamo una stagione di ritorno alla normalità, dopo aver attraversato momenti difficili. Lo sono stati anche per il mondo dello spettacolo, per gli artisti ma anche per le lavoratrici e i lavoratori. Essere usciti da questo periodo è stato un buon viatico per il presente e lo sarà per il futuro. A questo si aggiunge la voglia di tutelare e valorizzare con la dovuta attenzione l’Arena, rimanendo sempre allineati e in costante dialogo con la Soprintendenza e con tutte le altre realtà coinvolte, senza mai tirarsi indietro. Ringrazio tutte le persone che hanno sostenuto il Festival, perché per raggiungere ottimi risultati c’è bisogno di un totale supporto. È mia intenzione, in qualità di amministratore della Fondazione, e di questa Amministrazione, rendere la 100^ edizione un evento veramente speciale».

Cecilia Gasdia, sovrintendente e direttore artistico della Fondazione Arena di Verona, ha aggiunto: «I risultati positivi di questo Festival sono innanzitutto il frutto dell’impegno di tutti i nostri lavoratori, chiamati alla non facile sfida di riportare in scena gli allestimenti eccezionali che contraddistinguono l’Arena, dopo due anni di asperità e limitazioni. A loro in primis va il nostro ringraziamento. Oltre all’impatto visivo, unico al mondo, ci siamo impegnati per garantire la qualità artistica e musicale con le migliori voci di oggi, fra grandi artisti affermati e giovani in cui crediamo. Grazie a tutti loro, per l’affetto mostrato all’Arena di Verona, ricambiato dall’abbraccio del pubblico, in uno scambio di emozioni fra palcoscenico e Anfiteatro possibile solo in presenza e che rende l’Opera in Arena una magia davvero irripetibile ogni sera. Infine voglio ringraziare a nome della Fondazione tutti i partner, gli sponsor e le 67 colonne veronesi, che ci hanno concretamente sostenuto nelle difficoltà e ci stanno aiutando a portare in una nuova era il nostro Teatro, a riscoprirlo e salvaguardarlo per la città, l’Italia e tutto il vasto pubblico internazionale».

«Questo Festival ha dimostrato come sia straordinario tornare a ciò che prima consideravamo ordinario – ha concluso Stefano Trespidi, vicedirettore artistico della Fondazione – e funge da prova generale per il 100° Festival cui ci stiamo preparando. È effettivamente cominciato il delicato passaggio generazionale fra le nostre compagini artistiche e tecniche che consegna l’esperienza dei lavoratori storici alle nuove forze, di non facile reperibilità, ma di assoluta dedizione. Con tutti loro stiamo già lavorando al prossimo Festival, in una offerta senza precedenti, anche in termini occupazionali, per la recente storia areniana».

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