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Cronaca Centro storico / Piazza Francesco Viviani

Verona, multe per chi consegna il cibo ai senzatetto. Il pugno duro di Tosi: "Un allarme sociale"

Il sindaco vieta di vendere bevande e alimenti in piazza Viviani, cortile Mercato Vecchio, piazza Signori, cortile Tribunale e piazza Indipendenza: "Numerose segnalazioni per sporcizia e disturbo. Monumenti degradati"

Il sindaco Tosi rinnova il suo pugno duro contro i bivacchi in città. Firmata l’ordinanza che vieta di svolgere ogni attività di distribuzione di alimenti e bevande nelle aree di piazza Viviani, piazza Indipendenza (compresa l’area dei giardini), cortile Mercato Vecchio, cortile del Tribunale e piazza dei Signori a partire da martedì 22 aprile, fino al 31 ottobre 2014. Le violazioni all’ordinanza sono punite con una sanzione compresa tra un minimo di 25 ed un massimo di 500 euro.

“Come rilevato dalle relazioni della polizia municipale e da numerose segnalazioni, anche fotografiche, dei residenti – spiega Tosi – queste aree sono divenute negli ultimi mesi ritrovo e zona di bivacco permanente di numerose persone senza fissa dimora, alcune note alle Forze dell’ordine e già colpite da provvedimenti di espulsione dal territorio nazionale. Nella zona è quindi aumentato in modo preoccupante il degrado urbano, con veri e propri accampamenti formati da materassi, resti di cibo, sporcizia ed un crescente pericolo igienico-sanitario dovuto ai bisogni fisiologici di coloro che bivaccano nelle ore serali e notturne. Alcune di queste zone - aggiunge Tosi - sono sottoposte a vincolo monumentale e paesaggistico, come i giardini di piazza Viviani, che rappresentano l’unica zona del centro dove i turisti possono sostare per consumare cibi d’asporto e che invece attualmente non è usufruibile a causa della permanenza di individui ubriachi che ostacolano la convivenza civile”.

“A Palazzo della Ragione è in corso una mostra permanente che richiamerà migliaia di turisti anche dall’estero – continua il sindaco – e ogni mattina gli accessi sono ostruiti per l’occupazione con bivacchi, senza contare che la permanenza serale e notturna, in media di oltre venti persone, crea particolare allarme sociale nella popolazione residente. In queste zone viene effettuata, da parte di associazioni e singoli privati, la distribuzione di cibi, bevande e coperte anche in periodi primaverili ed estivi, non connessi cioè all’emergenza freddo. Questa amministrazione ritiene fondamentale l’assistenza verso i più bisognosi, ma in un contesto di equilibrio con la civile convivenza, con il rispetto dei residenti e delle norme igienico-sanitarie. Per questo il Comune ha predisposto da tempo idonei locali per garantire una dignitosa somministrazione dei pasti e collabora attivamente con il privato sociale, laico e religioso, impegnato nel sostegno dei soggetti bisognosi”.  

GAD LERNER LANCIA LA SFIDA A TOSI: "PORTIAMO IL CIBO AI POVERI DELLA CITTA'"

REAZIONI - "Invece di reprimere i comportamenti scorretti delle persone che insozzano e deturpano le nostre piazze, il sindaco Tosi che fa? Se la prende con i volontari che con ammirevole senso di solidarietà umana e cristiana, danno una mano agli emarginati della nostra città". Va giù duro, come sempre, il Partito Democratico di Verona, sulla novità portata avanti dal sindaco. "Sono infatti i volontari, singoli e associazioni, e non i lazzaroni o i perdigiorno, i destinatari delle multe previste dall'ultima ordinanza sindacale, la quale tra l'altro è una chiara ammissione di impotenza e incapacità: ordine e decoro non avrebbero dovuto già essere garantiti dalle prime ordinanze Tosi anti-bivacco? Questa volta in più c'è lo sgarbo nei confronti del mondo del volontariato. Tra Comune e associazioni che si occupano di marginalità sociale esiste già un accordo per spostarsi in lungadige Rubele un mese prima dell'inizio di ogni stagione lirica".

Continua il Pd veronese, per voce del capogruppo in Consiglio comunale, Michele Bertucco e del segretario cittadino, Orietta Salemi: "Prima di emettere questo tipo di provvedimenti, che inducono a pensare che Verona non sia ben rappresentata nei suoi valori profondi di amore e solidarietà per il prossimo, l'amministrazione convochi le associazioni di volontariato che si occupano di queste marginalità sociali e attui in collaborazione con esse dei piani per affrontare in modo serio e costruttivo il problema".

Si spiega, sulle pagine del Corriere Veneto, anche il presidente della Ronda della carità di Verona, Marco Tezza

«Il sindaco ha fatto quello che riteneva giusto fare - commenta il presidente della Ronda cittadina, Marco Tezza - Ma vorremo capire meglio e per questo ho chiesto un incontro. La verità è che non siamo noi che li catalizziamo lì. Noi andiamo dove c'è chi ha bisogno. Se loro non sono lì non ci siamo neanche noi. E comunque da qualche giorno ci siamo spostati, siamo in lungadige Rubele. I senzatetto del centro lo fanno ogni anno 'sto "trasloco", solitamente a fine maggio, quando inizia la stagione turistica. Adesso abbiamo anticipato, anche per la mostra che c'è a Palazzo della Ragione. Insomma, il problema è stato spostato di una cinquantina di metri. Se ci sono problemi di igiene e di ordine pubblico allora si fa un presidio, si aumentano i controlli. Multare chi porta cibo non risolverà il problema. Se i barboni decidono di stare lì ci staranno. Con o senza di noi»

"Allibito" si dice invece il consigliere regionale veronese, Stefano Valdegamberi: "Non sono certo coloro che fanno della solidarietà verso le persone meno fortunate a rendere meno decorosa la città. Anzi, costoro compiono azioni che danno lustro a Verona e di cui i veronesi devono andare fieri". Altra dura reprimenda dalla coordinatrice di Scelta Civica Verona, Mariangela Fogliardi che spiega, immaginando un colloquio con Tosi, come "la carità ora è vietata per Legge. Invece di cercare soluzioni si parla sempre e solo di repressione. Non credevo si arrivasse a tanto. Mi multi, mi multi da subito perché glielo dico, io sono una di quelle che lascia volentieri tante cose a chi non ne ha e questo mi fa sentire benissimo. A casa mia abbiamo sempre avuto la “cattiva abitudine”, direbbe lei, di destinare, dopo ogni spesa, pacchi di viveri a lunga scadenza alle associazioni che aiutano i senzatetto o le persone rimaste senza niente. Sindaco, ma non si vergogna?".

"A Verona multe fino a 500 euro, a Venezia, Padova e Treviso un gruppo di lavoro congiunto e la richiesta di rimpatrio per i senza dimora - dichiara don Armando Zappolini, presidente del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, con sede a Roma -. Si rimane smarriti dinanzi a un tale livello di inciviltà. Chi chiede l'elemosina è trattato come e peggio di un criminale, cacciato dai luoghi pregiati della città. E ora andrebbe sanzionato anche chi fa la carità. Un accanimento che ritorna ciclicamente ormai da diversi anni, specie sotto elezioni, protagonisti amministratori di destra e di sinistra. Sarà la fine delle ideologie. Patti di sicurezza metropolitana contro qualche decina di poveri cristi. Sarebbe tutto piuttosto ridicolo se non fosse in gioco la vita di esseri umani. La società civile faccia sentire la propria voce in direzione ostinata e contraria".

REPLICHE - "Cercare di evitare ai cittadini e ai turisti di assistere a spettacoli indecorosi e indecenti non significa vietare l'elemosina: è questo il senso della nostra ordinanza". Risponde così, allo "sconcerto" di don Zappolini, Tosi in persona: "Se don Armando si informasse meglio non direbbe su Verona delle cose che non stanno nè in cielo nè in terra. Venga anzi nella nostra città per rendersi conto di cos'è e come funziona l'accoglienza".

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