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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Verona, scandalo Agec sugli appalti mense: l'ex dg e i dirigenti condannati a 3 anni e 9 mesi

Pene tutte uguali per l'ex direttore generale S.T. e i due responsabili Campedelli e Tagliaferro (Affari istituzionali e Affari legali) dell'azienda comunale. Assoluzione per l'ex dg e l'imprenditore Klapfer su Fondo Frugose: la corruzione "non sussiste"

Dopo la sentenza sul caso Giacino, arriva anche quella dell'altro grande scandalo che ha coinvolto Verona, tra la fine del 2013 e l'inizio 2014. Il giudice si è infatti pronunciato sul caso Agec e sugli appalti della refezione scolastica. Sono dunque arrivate condanne anche se ben più lievi rispetto a quanto richiesto dal pm, Gennaro Ottaviano. La pena decisa (in primo grado) per l'ex direttore generale S.T. e per i due dirigenti, Stefano Campedelli e Francesca Tagliaferro, è stata di 3 anni e 9 mesi totali. Due anni e 6 mesi per i reati di turbativa d'asta e un anno e tre mesi per falso relativamente alle gare del 2010 e del 2013 per il servizio mense scolastiche. Si tratta del primo grado di giudizio. È già stato annunciato il ricorso in appello.

Al centro dell’indagine la procedura di assegnazione degli appalti per i servizi di ristorazione nelle mense scolastiche nel triennio 2013-2016. Le accuse per una dirigente dell’Ufficio legale, Francesca Tagliaferro, quello ai Servizi istituzionali, Stefano Campedelli, erano di turbativa d’asta, falso in atto pubblico e rivelazione di segreti d’ufficio. Corruzione era l’ipotesi della Procura, invece, per S.T. e l’imprenditore Martin Klapfer, relativamente alla compravendita del 70% di un fondo (Fondo Frugose) in cambio di uno sconto di 83mila euro per l’acquisto di un appartamento a Bressanone. Secondo il tribunale, solo la gara 2013-2016 da oltre 28,5 milioni di euro presenta anomalie e ha spinto alla condanna per turbativa d'asta e falso (dei verbali). Secondo il pm i pounti assegnati alla vincitrice dell'appalto, la "Serenissima Spa" in associazione con "Euroristorazione" vennero assegnati in modo "arbitrario", senza valutare cioè le altre offerte, forse più vantaggiose. Le due aziende sono state comunque giudicate estranee ai fatti.

Secondo la ricostruzione degli investigatori (e accolta dal giudice), inoltre, gli imputati avevano sottoscritto una dozzina di verbali di gara per "falsificarli" cambiando le date per sostenere una redazione "in epoche diverse". Da qui l'accusa di falso. Circa l'altro bando, quello 2010-2013, dal valore di 2,6 milioni di euro, S.T. e Campedelli, commissari della gara, sono stati entrambi assolti dalla turbativa d'asta.

ASSOLTI DALLA CORRUZIONE - Il "fatto non sussiste" invece, proprio per quest'ultime accuse, di corruzione e rivelazione di segreti d'ufficio: tutti assolti per il filone d'indagine che riguardava l'appalto sulla costruzione a Fondo Frugose di Verona. In questo caso "esce" dal processo l'imprenditore altoatesino Martin Klapfer, amministratore delegato dell'impresa di costruzioni Seeste Bau. Il pm aveva chiesto la condanna a 12 anni per S.T. , 5 anni per Klapfer, 8 anni e 4 mesi per Campedelli (uno dei membri della commissione per l'aggiudicazione degli appalti) e 7 anni e 10 mesi per Tagliaferro (responsabile dell'ufficio Affari legali di Agec).

Nei confronti degli imputati il giudice Paola Vacca ha disposto la revoca di tutte le misure cautelari e i ha condannati comunque all'interdizione dai pubblici uffici per 3 anni e 9 mesi. Agec e le due aziende rimaste escluse dagli appalti per le mense saranno risarcite con 50mila euro in sede civile. I tre imputati erano stati arrestati ad ottobre 2013.

Altri cinque dipendenti Agec erano stati arestati a ottobre e poi erano rientrati al lavoro a febbraio “demansionati”. A marzo sono usciti dal processo perchè era stato concesso il patteggiamento. Le motivazioni saranno depositate entro tre mesi (novanta giorni).

L'EX PRESIDENTE - A commentare per primo la sentenza sul caso Agec è stato l'ex presidente Michele Croce, ora promotore del movimento "VeronaPulita": “Le sentenze di condanna pronunciate oggi in relazione ai due più grossi scandali che la storia veronese recente ricordi rappresentano il simbolo fortissimo di un momento di svolta epocale. Molti mesi fa dalle colonne del blog di Verona Pulita per l’ex vice-sindaco Giacino e da mie denunce e segnalazioni in Procura per i vertici Agec, partirono indagini su vicende molto gravi. All’epoca qualcuno minimizzò, il sindaco Tosi disse addirittura che si trattava di fantasie e che non vi era nulla di penalmente rilevante. Oggi Tosi dovrebbe trarre le legittime conclusioni e mettersi dignitosamente da parte, prendendo atto che ormai il sistema si è irrimediabilmente accartocciato su sé stesso. Nella storia recente del nostro Paese non troviamo un vicesindaco condannato per corruzione ed i vertici della più importante municipalizzata condannati per falso e turbativa d’asta. Un record tristissimo che purtroppo riguarda proprio noi cittadini veronesi. Ed allora abbiamo tutti il dovere di prendere atto che questa è un’occasione da non perdere. Un’occasione per la rinascita della nostra società civile e per la collocazione in soffitta di una classe politica che è responsabile di questo scempio quanto meno moralmente, anche per evitare che i successori siano nient'altro che gli eredi, più o meno consanguinei, degli attuali protagonisti".

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