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Video contro assembramenti, Zaia: «Happy hour infelice se finisce in ospedale»

Il presidente del Veneto ha lanciato una campagna comunicativa mirata principalmente sui giovani. «La fascia in questo momento più a rischio», ha detto Zaia

Luca Zaia ha ricordato l'ingresso dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale avvenuto 105 anni fa, aprendo l'appuntamento di oggi, 24 maggio, con l'aggiornamento sull'emergenza coronavirus in Veneto. Una piccola annotazione storica prima di leggere i dati del bollettino di questa mattina, aggiungendo poi delle annotazioni personali. «Si chiude la prima settimana di aperture che hanno aumentato le relazioni sociali - ha commentato Zaia - Ci siamo dati circa dieci giorni, per vedere come cambiano i dati sui ricoveri. C'è stato un evidente non rispetto delle regole e vogliamo vedere se questo si tradurrà in nuove infezioni. Siamo preoccupati, ma siamo anche davanti ad un virus che ci dà una positività che è sotto il 2 per 1000, quindi si va verso una condizione di tranquillità. Da domani saranno possibili nuove aperture e noi continueremo a lavorare per concludere le linee guida che rimangono. Spero, già domani, di chiudere la partita delle terme e poi affronteremo il tema dell'apertura dei cinema, delle discoteche e di tutto quello che è ancora chiuso».

E al termine del suo intervento, il presidente del Veneto ha presentato il nuovo spot creato per sensibilizzare soprattutto i giovani al rispetto delle regole. «I giovani in questo momento sono la fascia più a rischio - ha dichiarato Zaia - Il messaggio è chiaro. L'happy hour non è un'ora felice se poi si finisce in ospedale. Creeremo poi altri video, ma questo è quello più importante».

Al termine dell'incontro di oggi, il microfono è stato lasciato anche all'assessore regionale della protezione civile del Veneto Gianpaolo Bottacin, il quale ha fornito alcuni dati sul sostegno dato dai volontari della protezione civile durante questa emergenza. «I volontari hanno donato 101.182 giornate di lavoro, che quantificate secondo il parametro utilizzato dall'associazione degli alpini corrispondono ad oltre 22 milioni di euro - ha detto Bottacin - La protezione civile ha garantito la logistica nell'attività svolta. Ad esempio, dal 31 gennaio i volontari hanno svolto lo screening delle temperature tra i viaggiatori degli aeroporti, hanno montato le tende pre-triage davanti agli ospedali, hanno fatto supporto alle attività pre-triage, alle sale operative provinciali e ai centri operativi comunali, hanno ripristano strutture ospedaliere e successivamente le hanno anche presidiate di giorno e di notte, hanno fatto assistenza nelle stazioni ferroviarie ed alla popolazione ed hanno distribuito dispositivi informatici ed anche mascherine. I volontari che finora hanno operato sono 8.848».

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