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Nuovi esami sui cittadini di Vò per rispondere ai dubbi sul coronavirus

L'iniziativa scientifica è stata presentata durante il consueto aggiornamento del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il quale ha parlato anche delle prossime elezioni regionali

Una nuova iniziativa scientifica del professor Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di microbiologia e virologia dell'azienda ospedaliera di Padova, è stata presentata oggi, 21 aprile, durante l'aggiornamento quotidiano sull'emergenza coronavirus tenuto dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Oltre a Zaia e a Crisanti, erano presenti gli assessori regionali Manuela Lanzarin e Gianpaolo Bottacin, il rettore dell'università di Padova Rosario Rizzuto e il presidente del consiglio della scuola di medicina e chirurgia Stefano Merigliano.

Prima di lasciare i microfoni al professor Crisanti, il presidente Zaia ha voluto leggere i dati del bollettino con cui la Regione ogni giorno tiene conto dei morti, dei malati e dei guariti da Covid-19. «I dati confermano un calo dei contagi e dei ricoveri che ormai si è consolidato in queste settimane - ha commentato il presidente regionale - Non bisogna abbassare la guardia perché il virus c'è e quindi nessuno è indenne dal contagio. E anche se ci sarà una riapertura, totale o parziale, delle aziende il prossimo 4 maggio, non vuol dire che ci saremo liberati dal virus. Da lì comincerà un periodo di convivenza».

Due le considerazioni espresse poi da Zaia. La prima riguarda l'ipotetica applicazione che potrebbe essere utilizzata in Italia per tracciare i contatti avuti dai cittadini durante la vita di tutti i giorni. Il presidente del Veneto la ritiene molto importanti e quindi il suo auspicio è che, una volta approvata dal Governo, venga resa obbligatoria in tutto il territorio nazionale. Zaia ha poi spiegato il funzionamento, evidenziando che l'app funziona solo se almeno viene usata dal 60% della popolazione. E non terrebbe in memoria tutti i contatti, ma solamente quelli potenzialmente rischiosi, ovvero se due o più persone sono distanti tra di loro meno di due metri per almeno 15 minuti.
L'altra considerazione riguarda, invece, le elezioni regionali. Il mandato di Zaia e anche di altri presidenti è scaduto e i cittadini dovrebbero votare per un rinnovo della presidenza della Regione e del consiglio regionale. Il coronavirus ha fatto slittare queste elezioni ed ha costretto il Governo a prorogare i mandati per i presidenti in scadenza. La proposta dei presidenti regionali prorogati era quella di votare in due giorni, in estate, e di permettere anche ai cittadini all'estero di votare nei consolati. «Dal consiglio dei ministri è uscito un provvedimento diverso e quindi informeremo il Capo dello Stato e gli diremo che quel provvedimento non è stato condiviso dalle Regioni».

Il professor Andrea Crisanti ha poi illustrato la nuova iniziativa scientifica che si terrà a Vò Euganeo, in provincia di Padova, che è stato il primo focolaio di coronavirus in Veneto. Una volta individuati i primi casi positivi, a Vò sono stati svolti test a tampone su tutta la popolazione in due occasioni ravvicinate e questo ha permesso di raccogliere una notevole quantità di informazioni. Da questa settimana si cercherà di aggiungere altre informazioni, svolgendo nuovi esami sui cittadini di Vò. «L'infezione da coronavirus non è uguale per tutti e quindi con questi nuovi test cercheremo risposte a quei dubbi che la comunità scientifica ancora ha su questo virus - ha detto Crisanti - Cercheremo di capire cosa succedere quando il virus si trasmette da un individuo all'altro. Sequenzieremo quindi il genoma di tutti i cittadini che sono stati contagiati, per capire se questo genoma lascia tracce nel virus. Studieremo poi la mappatura genetica di tutti gli abitanti di Vò per verificare se una maggiore o minore resistenza la virus ha origine genetica. Infine, faremo uno studio anche sulla risposta anticorpale dei cittadini di Vò». 

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