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Verona riapre alzaie e piste ciclabili, Sboarina: «Parola d'ordine: ricominciare»

Si potrà tornare a sedere sulle panchine che si trovano in piazze, giardini e lungo le strade, ma sempre muniti di mascherina e guanti o gel disinfettante

A Verona si torna a correre e passeggiare lungo le alzaie dell'Adige e sulle piste ciclopedonali. Così come a sedersi sulle panchine che si trovano in piazze, giardini e lungo le strade. Sempre muniti però di mascherina e guanti, o gel disinfettante. Da domani, 28 aprile, parte un progressivo allentamento dei divieti comunali. Il sindaco Federico Sboarina ha deciso, infatti, di revocare alcune delle misure che erano state adottate per contenere i contagi da coronavirus.
«Ricominciare, è questa la parola d'ordine e la direzione da intraprendere - ha detto Sboarina - Ormai i dispositivi di protezione personale, così come le distanze di sicurezza, sono entrati nella nostra mentalità. I veronesi hanno dimostrato di aver acquisito tutte quelle misure che ci permetteranno, anche nei prossimi mesi, di continuare a contenere il virus. Sono diventati abitudini assodate, comportamenti che 40 giorni fa sembravano impensabili. Adesso praticamente tutti i cittadini hanno capito e la curva dei contagi lo dimostra. Ecco perché è tempo di ripartire e di andare incontro alle esigenze sociali e relazionali, oltre che a quelle economiche. Se le settimane scorse il messaggio era di restare tutti a casa e le chiusure erano motivate dall'emergenza sanitaria, oggi che abbiamo dimestichezza con mascherine e rispetto delle distanze dobbiamo iniziare con le riaperture. Con la stessa logica, già da qualche giorno ho cominciato ad allentare altri divieti, come ad esempio l'apertura dei banchi alimentari nei mercati che, un mese fa, aveva generato assembramenti, mentre la settimana scorsa ordine e rispetto di tutte le misure di sicurezza».

Ma non solo. In vista di una graduale riapertura di bar e ristoranti, l'amministrazione comunale sta studiando la modalità per l'ampliamento dei plateatici esterni. I locali, dopo mesi di chiusura, per riaprire dovranno adottare nuove misure di sicurezza, come il distanziamento tra le persone. Avere più spazio all'esterno consentirà ai gestori di adempiere ai nuovi obblighi, senza perdere troppi posti a sedere. Allo stesso tempo, sarà prorogato il nuovo orario di accesso alla zona a traffico limitato del centro storico, per garantire il servizio di take away. L’ampliamento delle finestre per il passaggio in ztl rimarrà in vigore fino a quando i ristoratori potranno effettuare questa prestazione, e non più fino al 3 maggio. «Nel momento in cui riapriranno le attività commerciali, sperando che questo avvenga più rapidamente di quanto annunciato, dobbiamo essere pronti con nuove misure a sostegno degli esercenti che, dopo mesi di chiusura, sono in ginocchio - ha detto il sindaco - Pur con tutti i protocolli necessari, le misure di prevenzione e sicurezza, va data la possibilità alle persone di tornare a lavorare, così come di far rispettare le distanze. Ecco perché stiamo studiando la modalità per allargare il più possibile i plateatici, ci sarà bisogno di spazio per distanziare la clientela, metri quadri in più che, dove possibile, faranno la differenza».

Infine, c'è speranza anche per i fedeli, con le celebrazioni eucaristiche feriali e della domenica che potrebbero riprendere presto in città. Il sindaco ha scritto al prefetto per chiedere un chiarimento sui divieti alle messe. Infatti, i decreti ministeriali mantengono aperti i luoghi di culto e ne consentono l'ingresso, mentre sospendono tutte le cerimonie, come ad esempio battesimi, comunioni, cresime e matrimoni. «Interpretando alla lettera i decreti in vigore, non si capisce come mai le messe, quali manifestazioni di culto ordinario e non cerimonie, siano sospese - ha concluso Sboarina - Mi sono già confrontato con il prefetto Donato Cafagna e la Curia. Le messe devono riprendere, per molte persone si tratta di una necessità, certamente non materiale ma spirituale. Ad oggi, con la ripartenza di alcune funzioni, è incomprensibile come non si possa tornare a celebrare, ovviamente rispettando tutte le misure di sicurezza e le distanze sociali. Attendo l'interpretazione prefettizia, ma auspico che presto i fedeli possano tornare in chiesa per le funzioni feriali e della domenica».
Ma proprio su questo tema, oggi pomeriggio, la Presidenza del Consiglio ha comunicato di aver preso atto della posizione espressa dalla Cei (conferenza episcopale italiana) ed ha confermato che «già nei prossimi giorni si studierà un protocollo che consenta quanto prima la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche in condizioni di massima sicurezza».

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