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Lunedì, 29 Aprile 2024

Frode tramite bonus edilizi, dodici indagati e quattro arresti delle Fiamme Gialle

L'operazione è della guardia di finanza di Parma che ha scoperto la creazione di crediti d'imposta attraverso falsi interventi edilizi. Crediti che venivano suddivisi in aziende create ad hoc, alcune con sedi anche nel Veronese

La guardia di finanza di Parma ha scoperto una frode che aveva generato crediti d'imposta fittizi per oltre 110 milioni di euro, solo in parte (più di 12 milioni di euro) già monetizzati e tutti comunque sequestrati. Una truffa costruita per incassare bonus edilizi per lavori mai eseguiti, attraverso il coinvolgimento di un elevato numero di aziende, le quali avevano sede anche nel Veronese.
Dodici gli indagati dalle Fiamme Gialle, coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma. Quattro gli arrestati nella giornata di martedì, 5 luglio, di cui tre finiti in carcere e uno agli arresti domiciliari. A vario titolo, vengono contestati i reati di riciclaggio, autoriciclaggio, truffa aggravata ai danni di un ente pubblico ed emissione di fatture e documenti per operazioni inesistenti.

Si tratta di crediti d'imposta connessi ai bonus edilizi come il "bonus facciata", l'"eco bonus" e il "sisma bonus", tutti generati nel 2021, prima dell'introduzione del cosiddetto "decreto anti-frodi" che ha ristretto le misure in vigore per accedere ai bonus. Bonus pensati dal Governo durante la fase più acuta dell'emergenza Covid per rilanciare il settore dell'edilizia.

L'operazione dei finanzieri emiliani è stata condotta tra aprile e luglio, ma è nata a febbraio di quest'anno da un'attività di antiriciclaggio eseguita a seguito di due segnalazioni. Erano state segnalate delle operazioni finanziarie sospette da parte di una società per azioni di Parma. La ditta avrebbe ricevuto del denaro creato dalla monetizzazione dei crediti d'imposta per dei bonus edilizi. Soldi che sono stati poi trasferiti all'estero. Analizzando questa operazione, le Fiamme Gialle hanno ricostruito l'origine del flusso finanziario ed hanno trovato non solo chi avrebbe costituito il credito d'imposta fittizio da oltre 13 milioni di euro ma anche colui che lo aveva in parte monetizzato attraverso la cessione a Poste Italiane.
I finanzieri hanno quindi indagato su tutta la "catena di cessione" del credito. Una catena formata da soggetti che a loro volta avrebbero creato nuovi crediti d'imposta derivanti da interventi edilizi mai effettuati per ulteriori 96 milioni di euro.
Il risultato dell'indagine, alla base della tesi accusatoria della Procura, è un presunto sistema illecito finalizzato alla creazione di crediti d'imposta fittizi per lavori edilizi mai eseguiti. Crediti che sarebbero stati poi frammentati attraverso attività economiche generalmente prive di consistenza operativa, per poi essere infine monetizzati.

I partecipanti alla frode, tra cui i quattro arrestati, avrebbero comunicato all'Agenzia delle Entrate la disponibilità di crediti fiscali per l'ammontare di diversi milioni di euro. Crediti che avrebbero ricevuto a fronte di interventi edilizi mai realizzati. Dalla documentazione acquisita durante l'indagine, infatti, sarebbe emerso che i dati catastali comunicati dagli indagati sono riferiti a 281 immobili inesistenti, a 23 immobili ubicati in comuni da tempo soppressi e a decine di altri immobili di proprietà di soggetti estranei alla frode.
Ma oltre all'inesistenza degli immobili, nel sistema erano inserite aziende sostanzialmente prive di reddito, di fatture di acquisto, di ricevute o di proprietà immobiliari. Imprese che sarebbero state costituite al solo scopo di trasferirci i falsi crediti di imposta. In questo modo, il credito iniziale sarebbe stato suddiviso in piccoli importi e la ricostruzione del meccanismo illecito sarebbe stata più difficile.
Due degli arrestati, ad esempio, in un solo giorno e dallo stesso notaio sono riusciti a creare 10 srl con sedi a Padova, Treviso, Verona, Venezia, Vicenza, Genova, Imperia, Rovigo, La Spezia e Belluno. Società che sono state utilizzate per polverizzare in più passaggi i crediti d'imposta fittizi.

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