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Parlavano di carne alla griglia e costate, in realtà era droga. Cinque arrestati

I finanzieri veronesi hanno portato in carcere cinque uomini ritenuti responsabili di aver smerciato ripetutamente eroina e marijuana a numerosi pusher della zona

Ieri, 19 luglio, la guardia di finanza di Verona ha portato a termine un'operazione antidroga nei confronti di una cellula criminale votata al traffico di sostanze stupefacenti. I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria del capoluogo hanno portato in carcere cinque persone indagate per traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Sono quattro cittadini albanesi di età compresa tra i 31 e i 41 anni ed un 50enne tunisino, tutti dimoranti in provincia di Verona e ritenuti responsabili di aver smerciato ripetutamente eroina e marijuana a numerosi pusher della zona. Quattro arresti sono stati eseguiti tra Verona, Cerea e Sona, mentre il quinto è stato eseguito con l'aiuto della polizia di frontiera di Villafranca di Verona. L'uomo, infatti, è stato individuato tra i passeggeri di un volo in arrivo all'aeroporto Catullo dall'Albania. Allo scalo veronese, finanzieri e poliziotti lo hanno bloccato ed in seguito portato al carcere di Montorio a disposizione dell'autorità giudiziaria.

Gli arresti sono stati ordinati dal giudice per le indagini preliminari di Verona, su richiesta della locale Procura, al termine di una serie di indagini svolte tra febbraio e settembre del 2021. Nel corso delle investigazioni, le Fiamme Gialle scaligere hanno sequestrato, tra l'altro, oltre 3 chilogrammi di eroina, un chilogrammo circa di marijuana, oltre 35 chilogrammi di sostanza da taglio, nonché presse, stampi, setacci, frullatori e bilance, tutto materiale utilizzato per il confezionamento della droga.
L'operazione è stata convenzionalmente denominata "Bavaria 2021" e ha fatto luce su una ben organizzata consorteria criminale che si occupava del reperimento e del confezionamento di stupefacenti. Stupefacenti tra cui era presente anche la 6-MAM (6- monoacetilmorfina), una sostanza derivata dalla morfina e del tutto simile all’eroina, ma con effetti più rapidi e pesanti poiché ottenuta con l’aggiunta di una quantità eccessiva di acido cloridrico, quindi ancora più pericolosa per la salute.

Le indagini, che avevano già condotto i finanzieri all'arresto in flagranza di reato di 4 persone, sono state rese più difficoltose per le estreme cautele utilizzate dai sospettati. Gli stessi, infatti, facevano uso di telefoni cosiddetti "citofono", adoperati cioè solo per lo scambio di messaggi di testo tra fornitore e cliente e per gli spostamenti impiegavano autovetture utilitarie intestate a prestanomi per non dare nell'occhio.
Infine, particolare attenzione era riservata anche al linguaggio utilizzato per concordare con i complici gli incontri finalizzati allo scambio di droga («...domani non ho impegni verrei con la carne per grigliarla...»), oppure per discutere della quantità («...prendo più costate? O solite?...»).

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