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Lunedì, 29 Aprile 2024

Salvataggi, formazione e prevenzione: un anno di attività del soccorso alpino

Il presidente della struttura regionale Rodolfo Selenati ha presentato i dati del 2021: 1.156 le persone soccorse nel corso di 1.048 interventi

Nel 2021, sono stati 1.048 gli interventi eseguiti dagli organici del soccorso alpino e speleologico del Veneto. E rispetto all'anno precedente sono aumentati di quasi il 6% dei soccorsi sanitari. I dati complessivi sono stati presentati nei giorni scorsi dal presidente Rodolfo Selenati, che ha commentato: «La crescita significativa dei soccorsi sanitari è dovuta in larga parte alla pandemia, con l'aumento del turismo di prossimità. Se da una parte si sono registrati tantissimi frequentatori nelle nostre montagne, che hanno preferito la sicurezza data da luoghi vicini e all’aria aperta, dall’altra ci siamo purtroppo dovuti confrontare con una maggiore superficialità nell’affrontare le escursioni e le diverse discipline outdoor. Sono così lievitate le emergenze legate a comportamenti superficiali, incapacità, perdita dell’orientamento, abbigliamento inadeguato, sopravvalutazione delle proprie condizioni fisiche».
E prima di esporre i dettagli dell'attività operativa dell'anno scorso, Selenati ha accennato ad un tassello fondamentale per il soccorso alpino: la formazione. «A causa delle prescrizioni anti-Covid, nel 2020 siamo stati costretti a limitare fortemente i momenti addestrativi - ha detto - Nel 2021, grazie anche all’apporto di tutte le Scuole tecniche e della Scuola sanitaria che ha costantemente aggiornato le disposizioni nel rispetto della normativa vigente, siamo riusciti a riprendere quasi completamente le attività formative dei nostri volontari e si sono pertanto eseguite quelle attività indispensabili e non procrastinabili, per il mantenimento delle qualifiche e delle praticità tecniche, che sono fondamentali per la salvaguardia dei volontari stessi e degli utenti che vengono soccorsi».

RELAZIONE SULL'ATTIVITÀ OPERATIVA DEL SOCCORSO ALPINO VENETO NEL 2021

Sono state 1.156 le persone soccorse nel corso di 1.048 interventi. Interventi che sono stati prevalentemente di natura sanitaria (939), ma in 90 casi il soccorso alpino è stato chiamato ad intervenire in supporto alla protezione civile. E rispetto alle 1.156 persone soccorse, il 44% circa degli interventi riguarda illesi, mentre un ulteriore 47,32% riguarda i codici sanitari meno gravi. Percentuali che indicano la percezione della presenza del soccorso alpino come struttura attivabile anche per evitare di mettersi in situazioni di peggior pericolo.
Come per Il 2020, il numero delle persone soccorse supera le 1.000 unità, a confermare il trend in aumento nonostante le restrizioni per il contenimento del contagio da coronavirus. Anzi, proprio il periodo di restrizioni e la chiusura quasi totale di ogni luogo di ritrovo ha portato molte persone a frequentare quegli unici luoghi rimasti frequentabili senza restrizioni, ovvero le montagne. Purtroppo questa frequentazione poco formata e informata di persone ha contribuito all'aumento degli incidenti e delle richieste di aiuto.
Oltre agli interventi di soccorso su infortunati, nel 2021 si sono registrati 72 eventi di ricerca con 89 persone soccorse, vale a dire quegli interventi che riguardano persone la cui scomparsa viene denunciata dai familiari tipicamente verso sera quando la persona risulta non rientrata a casa. Si tratta degli interventi più complicati e nei quali viene utilizzata una grande quantità di personale.
L'elicottero è ormai parte integrante e fondamentale del moderno soccorso alpino. La percentuale di intervento del mezzo aereo si è attestata attorno al 35-40% circa e varia sia dall’orario giornaliero in cui avviene la chiamata sia, ovviamente, in base alle condizioni atmosferiche del momento. Occorre tener presente che l’impiego dell’elicottero non può comunque prescindere dalla presenza delle squadre a terra.
L'escursionismo si conferma come l’attività più coinvolta nei soccorsi (51,1%). Ovviamente il dato è influenzato dal fatto che l'escursionismo è anche l'attività più diffusa ma dove si annidano anche i comportamenti più a rischio. Infatti, buona parte degli interventi è richiesto per motivi dovuti all'incapacità, alla perdita di orientamento, ai ritardi o allo sfinimento. Ciò testimonia, che la prevenzione e la diffusione di buone pratiche di approccio alla montagna rappresentano una importantissima e fondamentale opportunità per far diminuire la propensione anche inconsapevole ad esporsi a dei rischi a volte fatali.
Particolare evidenza merita l’impegno, anche in termini di tempo, che ogni soccorritore dedica alla struttura. Nel 2021 le varie attività del soccorso hanno impiegato circa 122.075 ore/uomo, delle quali circa il 18% destinato alle operazioni di soccorso ed il restante 82% alla gestione delle stazioni e alla formazione.
La formazione rappresenta la parte più qualificante della nostra attività poiché è l’aspetto determinante per la sicurezza dei soccorritori stessi e delle persone soccorse. I dati sono anche nel 2021 estremamente significativi: sono stati eseguiti complessivamente 1.483 eventi formativi, con una presenza di complessivi 10.967 volontari ed una presenza media di 7,4 volontari per evento eseguito.
Infine, la prevenzioni assume un rilievo fondamentale. Nel 2021 si è speso per allargare una cultura della montagna promuovendo svariati eventi via web, tralasciando purtroppo dimostrazioni, eventi fieristici e dimostrazioni nelle scuole a causa dell'emergenza pandemica. È stato però presentato ufficialmente il progetto "Una montagna di sicurezza", rivolto agli studenti e ai frequentatori delle nostre montagne di ogni età, con la realizzazione di materiale divulgativo, video e gadget.

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