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Epidemiologo Baldo: «Patologia sotto controllo grazie a scelte difficili»

Il professore è stato ospite dell'aggiornamento sull'emergenza coronavirus, durante il quale il presidente Zaia è tornato a chiedere la piena capienza con l'obbligo di mascherina per i mezzi pubblici

La prevenzione è stato il principale tema affrontato oggi, 23 giugno, nell'appuntamento organizzato dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia per tenere aggiornati i cittadini sull'emergenza coronavirus. Il tema della prevenzione è stato toccato dall'ospite invitato oggi da Zaia: il professor Vincenzo Baldo, ordinario di igiene e medicina preventiva dell'università di Padova e membro del comitato tecnico scientifico della Regione.

Prima di dare la parola al professor Baldo, Zaia ha letto il bollettino di oggi e poi ha rilasciato alcune brevi dichiarazioni che riguardano i trasporti: «Abbiamo inviato al comitato tecnico scientifico una proposta di ordinanza sul trasporto pubblico locale, che fa seguito alla proposta già inviata sul trasporto privato, quindi su taxi, ncc e bus privati - ha detto Zaia - Quella per il trasporto pubblico è un'ordinanza più impegnativa perché in contrasto con un decreto del Governo. Quello che vorremmo fare è permettere a tutti i mezzi pubblici di caricare viaggiatori fino al limite della capienza, con l'obbligo per chi sale di indossare la mascherina. Un po' come accade nel resto d'Europa. Non si capisce, infatti, perché in un'auto privata due o più estranei possono viaggiare, purché indossino la mascherina, mentre sul mezzo pubblico questo non si può fare».

Vincenzo Baldo ha esordito ringraziando per l'opportunità offerta di entrare a far parte del comitato tecnico scientifico. «È stata un'esperienza importante - ha detto l'epidemiologo - Avere riunito tante professionalità di diverse discipline permette di vedere tutte le sfaccettature di un problema». E il problema in questi mesi è stato il coronavirus. «Un problema nuovo, che ci è arrivato di sorpresa e che ha dovuto far reagire un sistema - ha aggiunto Baldo - La reazione del sistema è stata importante. Siamo partiti da zero, perché il virus aveva caratteristiche nuove. Tutto è iniziato con dei casi sporadici, si è parlato di sintomatici e asintomatici, di riorganizzazione, di chiusure e di aperture, ma alla fine ci siamo ritrovati con una pandemia. L'evoluzione è stata veloce perché questo virus ha una possibilità di contagio elevata. E quindi la prevenzione è stata la nostra unica arma. Sulle terapie e sul vaccino ci sono dibattiti molto forti e lunghi e quindi fondamentalmente abbiamo solo delle misure preventive di base, quindi il distanziamento, la mascherina e l'igiene. Situazioni del genere, ormai, le affrontiamo ciclicamente e quindi in questo momento abbiamo rodato una macchina che ha avuto una grande capacità reattiva. Sono state fatte scelte anche difficili che ci hanno permesso di tenere sotto controllo la patologia». 

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