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«Il femminicidio di Giulia Cecchettin rappresenta un big bang della storia»

Messaggio forte del presidente della Regione Zaia rivolto «a quelli che ancora non lo hanno capito», includendo probabilmente anche il consigliere regionale Valdegamberi

Forse il paragone usato dal presidente della Regione Luca Zaia è stato azzardato, però il messaggio doveva essere forte e soprattutto indirizzato «a quelli che ancora non lo hanno capito». E non lo ha detto, ma è probabile che nella lista di «quelli che ancora non lo hanno capito» ci sia anche Stefano Valdegamberi, viste le volte in cui Zaia si è dissociato dalle dichiarazioni del consigliere regionale veronese.

«Giulia Cecchettin rappresenta un big bang della storia, e i big bang non vanno sottovalutati», ha dichiarato ieri, 12 dicembre, il presidente della Regione (nel video), ricordando un altro "big bang" della storia come la caduta del Muro di Berlino. Due episodi che per grandezza non sono paragonabili, ma che servono a Zaia per spiegare che il femminicidio della studentessa veneta non ha avuto e non avrà le stesse conseguenze che hanno avuto gli altri femminicidi. «C'è una presa di coscienza della comunità che prima non c'era», ha aggiunto Zaia, elogiando poi i tanti giovani che sono molto sensibili sul tema della violenza di genere:«Sono eccezionali - ha detto - Spesso ci concentriamo solo sulla pianta che cade, che in questo caso è Filippo Turetta, che ha commesso un reato di una violenza inaudita ammazzando la ex fidanzata. Ma è anche vero che c'è una foresta che cresce, di cui non si parla mai, che sono gli 8mila ragazzi dentro e fuori la chiesa nel giorno del funerale di Giulia, che erano lì a testimoniare la loro posizione contro la violenza di genere. Ricordo che i ragazzi non sono i principali colpevoli di femminicidio in questo Paese. Questa è la storia di due giovani, ma non è sempre così».

E interrogato su una possibile partecipazione regionale ad una fondazione intitolata a Giulia Cecchettin, Zaia ha ammesso che ancora non si è sentito con Gino Cecchettin, il padre della ragazza uccisa da Filippo Turetta, ma non si è tirato indietro. «Noi ci siamo», ha confermato.

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