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Due anni di pandemia, il bilancio di Zaia: «Una delle più grandi tragedie dell'umanità»

Il presidente della Regione ha riassunto le tappe più importanti dal 2020 ed ha ringraziato tutti coloro che hanno collaborato contro il virus

Oggi, 21 febbraio 2022, è il secondo anniversario della comparsa del coronavirus in Veneto. Per questo il presidente della Regione Luca Zaia ha tenuto un nuovo aggiornamento dalla sede della protezione civile regionale di Marghera insieme all'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin.

Per Zaia è stata una giornata di bilanci e ringraziamenti ed il presidente ha esordito proprio col ringraziare «tutto il personale sanitario di ogni ordine e grado, tutti i volontari e anche tutti i veneti che hanno creduto nel rispetto delle indicazioni e nel piano di sanità pubblica. Abbiamo vissuto e stiamo vivendo una delle più grandi tragedie dell'umanità, una pandemia che ha fermato il mondo. Voglio ringraziare davvero tutti, in particolare i bambini che sono stati il mio faro».

Il presidente del Veneto ha poi elencato le tappe più importanti di questi ultimi due anni, dalla dichiarazione da parte dell'Oms dell'inizio della pandemia ai primi casi di positività in Veneto, a Vo' Euganeo; dal lockdown alla carenza di mascherine; dall'istituzione dei Covid Hospital alle prime novità nei test; dai giorni più duri della seconda ondata tra 2020 e 2021 alla vaccinazione di massa.

Scarica qui la sintesi di due anni di pandemia in Veneto

E dopo le date e le cifre, Zaia ha comunicato alcune considerazioni: «È stata un'esperienza tragica, un incubo. Lo è stato per chi l'ha vissuta in prima linea e per chi ha avuto delle responsabilità. Nessuno si candida per gestire una situazione del genere. Ho visto l'alluvione del 2010, il terremoto nel Polesine, Vaia e l'Acqua Granda ma mai avrei pensato di vedere i veneti morire a causa di un virus. Questa tragedia segnerà le nostre anime per sempre. Abbiamo scoperto che i veneti sono un popolo eccezionale. Ma non possiamo dimenticare che quasi 14mila persone hanno perso la vita. Insomma, qui il virus è passato e ha lasciato il segno. È stata un'esperienza che purtroppo ci ha fatto assistere ad un dibattito che non avremmo mai voluto vedere, con rappresentanti del mondo scientifico che dicevano tutto e il contrario di tutto. Infine, davanti a una tragedia come questa, il piano di sanità pubblica a livello nazionale deve cambiare radicalmente».

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