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La frase shock di Zaia sui cinesi: «Li abbiamo visti tutti mangiare i topi vivi»

Parlando dell'epidemia da "nuovo coronavirus" il governatore del Veneto ha usato un'espressione che sta suscitando polemiche

«L'igiene che ha il nostro popolo, i veneti e i cittadini italiani, la nostra formazione culturale è quella di farci la doccia, di lavarci spesso le mani, di un regime di pulizia personale che è particolare, anche l'alimentazione, la pulizia, le norme igieniche, le scadenze degli alimenti, è un fatto culturale».

Così si è espresso il governatore del Veneto Luca Zaia durante un'intervista in diretta rilasciata all'emittente locale Antenna Tre. Il presidente Zaia subito dopo ha quindi aggiunto:

«Io penso che la Cina abbia pagato un grande conto di questa epidemia che ha avuto, perché comunque li abbiamo visti tutti mangiare i topi vivi o altre robe del genere. È un fatto di corredo, perché il virus non deve trovare un ambiente che diventa un substrato, il virus deve trovare pulizia, quasi un ospedale. Noi siamo un po' maniaci per questo, infatti diciamo che "i bambini non mangiano più una qualsiasi cosa che cade per terra"».

Parole che stanno ora facendo il giro dei social, grazie anche al contributo dello stesso governatore cha ha condiviso l'intervista integrale sulla propria pagina Facebook (la frase arriva intorno al minuto 21° del video su Facebook), suscitando molte reazioni e polemiche tra chi, come ad esempio Carlo Calenda e l'ex ministro della Salute Giulia Grillo, non pare aver apprezzato l'uscita del presidente Zaia. 

calenda tweet

Lo stesso governatore ha poi replicato alle polemiche, rilasciando alcune nuove dichiarazioni all'Ansa:

«Mi spiace che qualcuno abbia montato una polemica su questo, non ho mai detto che i cinesi non si lavano. E mi scuso se ho ho urtato la sensibilità di qualcuno, anche per i rapporti personali, noti e testimoniati, che ho con la comunità cinese. Mi dispiace d'essere stato da alcuni frainteso, - ha poi aggiunto Zaia - e da altri volutamente strumentalizzato. La mia era una riflessione che non voleva offendere nessuno; si riferiva alla montagna di materiale e video, molti dei quali fake, che pesano sulla 'reputazione' di questo virus».

«È indubbio che le condizioni che abbiamo qui sono diverse da quella in Cina. - ha quindi concluso il governatore Luca Zaia - Ma il qualunquismo e la generalizzazione non sono nel mio stile. È pur vero, tuttavia, che in un paese dalle mille sfaccettature, che presenta contesti metropolitani di assoluta innovazione, come Shanghai, Pechino, Shenzhen, ve sono altri che sono agli antipodi».

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