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Il filobus ha un nome: i cittadini scelgono "Opera". Per le strade gireranno Figaro e Nabucco

Il sistema di trasporto del domani ricorderà a tutti uno dei simboli del capoluogo scaligero. I lavori inizieranno in autunno e dovranno concludersi entro soli mille giorni

Mentre si attendono i risultati delle indagini di polizia giudiziaria sulle opere veronesi del filobus e dell'ex Gasometro, aperte qualche settimana fa, ecco arrivare una buona notizia. Dopo i vari “Romeo” e compagni, è stato infatti finalmente deciso il nome del nuovo trasporto pubblico scaligero: “Opera”.

SIMBOLO CITTADINO - Un vero e proprio omaggio alla musica lirica, che quest'anno festeggia il centenario della prima rappresentazione dell'Aida in Arena. “Il mezzo di trasporto di massa della città”, commenta il sindaco Flavio Tosi, “veicolerà, quindi, uno dei simboli maggiormente conosciuti nel mondo di Verona”. A chiamarsi “Opera” sarà l'intero sistema filoviario e ognuno dei 36 mezzi lunghi 18 metri che attraverseranno la città da Nord a Sud e da Est ad Ovest avrà il nome di un melodramma, come, ad esempio, Aida, Rigoletto, Nabucco, Carmen o di un personaggio come Radames, Figaro... La decisione della Giunta comunale è stata presa sulla base del sondaggio indetto dall'Amt tra i veronesi. Dal 21 febbraio al 31 marzo sul sito www.amt.it c'era infatti la possibilità di votare per decidere il nome del mezzo di trasporto che nei prossimi anni rivoluzionerà la viabilità veronese. Ai cittadini era stato chiesto di selezionare una preferenza tra una rosa di dieci proposte - Nemo, Metrobus, Teo, Rapido, Citeo, Link-Express, Filo'via, Movin', Filexpress e, appunto, Opera - che erano il risultato di una ricerca effettuata in altri Comuni nei quali è presente un mezzo di trasporto analogo a quello che in futuro percorrerà le strade scaligere. Nei quaranta giorni a disposizione la maggior parte dei votanti hanno dato in maggioranza il loro voto a “Opera”. A breve, sul sito www.amt.it sarà pubblicata la classifica.

LAVORI IN CORSO - Il cantiere del filobus partirà entro l'autunno e l'operazione si dovrà concludere in mille giorni. Al momento l'Associazione temporanea di imprese (la mandataria Consorzio Cooperative Costruzioni, con consorziata Cdc, Soveco e Mazzi come costruttori, Alpiq Intec, Balfour Beatty Rail spa, Vossloh Kiepe, Vdl, con Apts, Technital e Girpa) è impegnata con i progetti che prevedono il completamento del sottopasso di via Città di Nimes, i parcheggi scambiatori a Ca' di David, San Michele e Verona sud e il deposito alla Genovesa. I 36 mezzi lunghi 18 metri con una capienza di 150 passeggeri che percorreranno i 24 chilometri da San Michele allo stadio e dal policlinico di Borgo Roma a Ca' di Cozzi, in prossimità dell'ospedale di Borgo Trento. Si tratta di un'opera da 120 milioni di euro, il 60 per cento dei quali, 86 milioni, finanziato dallo Stato. Il mezzo scelto è prodotto dall'olandese Citea. Il modello veronese sarà il Citea-Italia e nel design assomiglierà all'Exquicity adottato a Parma. Esso viaggerà ad alimentazione elettrica in periferia e tramite generatore diesel Euro 6 in centro

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