Dopo la Procura, anche la sezione veronese dell'associazione degli ex deportati chiede che in Appello venga ribaltata la decisione dei giudici di non punire l'ex consigliere comunale
In primo grado, l'ex consigliere comunale è stato giudicato non colpevole perché «il fatto non sussiste». Per l'accusa, però, il reato c'è e in appello deve essere punito
Il gesto era stato rivolto dall'allora consigliere comunale ad un gruppo di attiviste dell'associazione Non Una di Meno. Il commento di Aned: «Continua sottovalutazione di simboli che richiamano ed hanno riportato in auge modi del fascismo»
L'Associazione Nazionale degli Ex Deportati e tra le parti civili nel procedimento contro il consigliere comunale, accusato di violazione della Legge Scelba sulle manifestazioni fasciste
Il consigliere passato nelle scorse settimane alla Lega, è accusato di aver rivolto il gesto alle attiviste di Non Una Di Meno, che nel luglio 2018 erano presenti in aula per la discussione sulle mozioni volte a finanziare organizzazioni e progetti ritenuti legati ai movimenti antiabortisti
A darne notizia, sono state le associazioni Non Una di Meno, Aned (associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) e Anpi (associazione nazionale partigiani d'Italia) dopo la seconda udienza preliminare
Il consigliere comunale ha precisato alcuni passaggi dell'ultima udienza del caso che lo vede accusato di manifestazione fascista. La richiesta per accedere al rito abbreviato è stata solo preannunciata
Ammesse come parti civili, tre attiviste di Non Una di Meno, l'Aned e l'Anpi. Federica Panizzo, avvocata di Non Una di Meno: «Sono soddisfatta. Il procedimento è antifascista e femminista insieme»
La richiesta del procuratore Angela Barbaglio è stata rigettata dal gip Raffaele Ferraro che non ha ritenuto evidente la prova del reato per cui il consigliere comunale è indagato
"Chiediamo una presa di distanza immediata - scrivono molti consiglieri di minoranza - da parte del Sindaco e del Presidente del Consiglio Comunale, quale soggetto super partes garante del rispetto delle regole e delle leggi nonché deputato della Repubblica Italiana"
Dovevano essere discusse le cosiddette mozioni "antiabortiste" a Palazzo Barbieri, ma sono state rinviate a settembre e al centro delle critiche (chieste le dimissioni) è finito il consigliere di "Battiti per Verona" Bacciga che si difende così: "Non si può nemmeno più salutare"