Due libri per omaggiare Edmondo De Amicis e la lingua veronese
La presentazione si è tenuta giovedì mattina a Verona nella scuola di Tombetta, in occasione del 175° anniversario della nascita dello scrittore
La presentazione si è tenuta giovedì mattina a Verona nella scuola di Tombetta, in occasione del 175° anniversario della nascita dello scrittore
Il verbo deriva dai primi bersagli su cui si esercitavano i soldati con le armi da fuoco. Erano delle semplici tavole di legno su cui veniva posta una brocca a cui si doveva mirare
In passato, gli abitanti di Avesa deridevano quelli di Quinzano, ritenendosi più ricchi. Eppure non erano così tanto ricchi se l'espressione "Essar a Avesa" in dialetto significava essere senza soldi
I piccoli criminali usavano un gergo per parlare tra di loro senza farsi capire. Un gergo composto da parole come bisma, pirengo o caco, usate per riferirsi ai carabinieri
Sono i fisarmonicisti, perché come le campane richiamano i fedeli nelle chiese per partecipare alle messe così chi suona la fisarmonica richiama uomini e donne verso i luoghi dove c'è festa e allegria
Armonia, malinconia, colori, immagini, si fondono all’improvviso nei versi dialettali veronesi, coniugando semplicità, leggerezza e quotidianità con elementi come la tristezza, le difficoltà della vita, la solitudine, la sfiducia, la delusione
Aggettivi usati per un vino scadente sono "scabio", "scagaron" e "bacaro". Il vino troppo aspro era "rasente" e un vino di dubbia provenienza era di "ua stelina"
Lo si dice di qualcuno spesso malato. Deriva da una vicenda poco noto che aveva al centro un truffatore, Pietro Gonnella, che per un suo raggiro ha utilizzato un cavallo malaticcio