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Hellas audace a Udine, pareggio a reti bianche da mangiarsi le mani

L'Udinese è stata più propositiva, il Verona è stato più pericoloso. I gialloblu hanno saputo stringere i denti nei momenti difficili, ma i bianconeri hanno dovuto ringraziare il loro portiere più di una volta

È terminata senza reti la partita giocata oggi, 16 febbraio, all'ora di pranzo, per la 24esima giornata del campionato di Serie A. Udinese ed Hellas Verona hanno guadagnato un punto che non ha cambiato di molto la classifica. E questo è un bene per i gialloblu che continuano ad essere sesti in classifica, e quindi in zona Europa League; mentre i friulani restano al di fuori dalla zona retrocessione ma con molta più pressione, visti i successi delle squadre alle loro spalle.

UDINESE - HELLAS VERONA | CRONACA E TABELLINO

Dal punto di vista statistico, il pareggio tra Udinese ed Hellas Verona è giusto. Probabilmente, i bianconeri sono stati più bravi nella costruzione del gioco, sfruttando la superiorità numerica a centrocampo. I veronesi sono stati però quelli che hanno messo più in difficoltà il portiere avversario. Musso, suo malgrado, si è dovuto mettere più in luce rispetto a Silvestri. L'estremo difensore dell'Hellas non è stato costretto a parate sensazionali, mentre nel portiere argentino ha dovuto metterci lo zampino in un paio d'occasioni per togliere alla squadra ospite la gioia del gol.

Difensivamente, dunque, l'Hellas Verona ha poco da rimproverarsi, nonostante alcune situazioni in cui la superiorità dell'Udinese è stata manifesta. Rrahmani, ad esempio, non è riuscito a vincere neanche uno scontro fisico con Okaka. E a centrocampo Veloso e Amrabat si scambiati spesso la posizione, perché il regista portoghese non offriva la giusta copertura su De Paul. E comunque, se l'Hellas chiudeva bene su De Paul a destra, concedeva qualcosa a sinistra dove Fofana ha potuto sfruttare al meglio le sue doti fisiche.
Tolte, però, queste concessioni, la fase difensiva dei veronesi ha funzionato a meraviglia, soprattutto nel gioco aereo. Si aggiunga poi che i due terzi di difesa, Rrahmani e Kumbulla, partecipavano spesso alla fase offensiva e questo esponeva i gialloblu a pericolose ripartenze, che comunque i friulani non hanno saputo capitalizzare.

È in attacco che Hellas Verona e Udinese hanno commesso gli errori più gravi, anche se con gravità diverse. L'Udinese, pur vedendosi giustamente annullare un gol, ha attaccato con la giusta convinzione solo nel secondo tempo e per circa dieci minuti. L'Hellas gli ha concesso qualche tiro dalla distanza, calciato con poca cattiveria, e qualche ripartenza in cui Lasagna è apparso timido. 
Dall'altra parte l'Hellas è sembrato più audace. Ha provato a spingere anche con i difensori e magari si poteva coinvolgere meglio Rrahmani, che ha messo la stessa buona volontà di Kumbulla ma ricevendo molti meno palloni. Da falso nueve, Verre si è trovato meglio con Borini che con Pessina, il quale è stato il giocatore più in ombra nell'undici gialloblu. Difficile dire cosa sarebbe successo se Zaccagni fosse entrato in campo prima, proprio al posto di Pessina, e se ci fosse stato più spazio per una prima punta come Stepinski. Ma è anche vero che in una partita molto è equlibrata, come quella di oggi, ogni cambio può essere un azzardo.

Nel primo tempo, Udinese più padrona del campo ma Verona più pericoloso. I friulani impegnano Silvestri con due conclusioni, una di Lasagna e una di De Paul, ma devono ringraziare due volte Musso. Il portiere dell'Udinese è decisivo a bloccare in tempo un retropassaggio di Sema, su cui Faraoni si era avventato con il tempismo giusto. Ma è quasi allo scadere che Musso compie la parata più importante, respingendo un colpo di testa di Kumbulla e, da terra, colpendo con un pugno la palla che Verre avrebbe potuto comodamente spingere in rete. 
Nel secondo tempo, l'Udinese si vede ancora di più, ma il terzetto difensivo dell'Hellas è formidabile in più di un'occasione. Anche nel gol annullato all'Udinese, la trappola del fuorigioco è scattata col tempismo giusto, mettendo in offside Lasagna, il cui tiro viene respinto dal palo e poi ribadito in rete da De Paul. L'arbitro è intervenuto in ritardo, ma non c'era bisogno del Var per vedere la posizione di fuorigioco di Lasagna. L'Hellas ha saputo soffrire nel momento di massima intensità degli avversari, concedendo calci d'angolo e qualche triangolazione verticale. Occasioni che però l'Udinese ha mandato in fumo con Lasagna. Come in fumo è andata forse l'occasione più importante di tutta la partita. A crearla è stato l'Hellas con una bella ripartenza di Lazovic che in area ha servito un passaggio basso che Verre ha saputo prolungare alla perfezione, mettendo Zaccagni ad un metro dalla linea della porta da solo contro Musso. Zaccagni però ha commesso due errori: il primo è stato non calciare subito e il secondo è stato non passarla. Con le spalle alla porta, infatti, Zaccagni avrebbe potuto servire facilmente Borini che avrebbe potuto calciare a colpo sicuro. Invece, il trequartista del Verona ha scelto l'opzione più difficile e più sbagliata, ovvero crearsi uno spazio per girarsi e tirare, mentre Musso gli metteva pressione e mentre quattro giocatori dell'Udinese si mettevano sulla linea di porta. Alla fine è stato Nuytinck ha salvare sulla conclusione di Zaccagni e, sulla respinta, Borini era ormai in una posizione troppo defilata per centrare la porta con il suo destro. 

Tra Udinese ed Hellas Verona è finita dunque 0-0. Per i gialloblu è il nono risultato utile consecutivo e domenica prossima al Bentegodi arriverà il Cagliari, per una sfida che ha più il sapore dell'Europa che non quello della salvezza. Contro i sardi, però, non sarà disponibile Veloso, il quale oggi era diffidato ed è stato ammonito.

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