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"Toni Vicesindaco". L'attaccante si ritira e il Bentegodi gli dà il giusto tributo

Quella contro la Juventus è stata l'ultima partita da professionista per il Campione del Mondo 2006, che ha saluta il suo pubblico con un rigore trasformato e un commovente giro di campo finale

Per me oggi è stato impossibile non emozionarsi. In una settimana ho rivissuto 22 anni di calcio, sapendo che è l'ultima la vivi in modo particolare. Gli ultimi 2 e mezzo sono stati fantastici, ho contribuito a scrivere una parte della storia di questo Club, vincendo anche la classifica dei capocannonieri, cosa che mi ha riempito d'orgoglio. Giusto smettere? Con la testa non ce la facevo più a ripartire, ho deciso che la mia esperienza nel calcio è finita così. Il cucchiaio? Non sapevo dove tirare e così ho deciso per questo colpo, è andato bene. E' stato un anno terribile, questo ha contribuito a farmi prendere questa decisione. Sicuramente ha influito l'infortunio, ma abbiamo sbagliato troppe partite. Il mio futuro nel Verona? Parlerò con il Presidente, giusto dare la priorità al Verona, devo ancora qualcosa a questa fantastica piazza. Voglio portare qualche mia idea in questa Società. Quale il mio gol più bello? Forse quello di stasera che chiude la mia carriera, mi è piaciuta tanto. Delneri? Non è giusto parlarne stasera, da questa annata usciamo tutti sconfitti, anche lui come me ha dato tutto per fare bene al Verona. Grazie a tutti, questo è un pubblico fantastico, nonostante un'annata terribile hanno avuto la forza di applaudirmi. Mi sento in dovere di dare ancora qualcosa a questa città, che merita senza dubbio la Serie A

Queste le parole di Luca Toni al termine della sua ultima gara come calciatore professionista: l'attaccante infatti domenica sera ha chiuso la propria carriera con la vittoria del Verona sulla Juventus, che lo ha visto andare a segno per la 51° volta con la maglia gialloblu (in 100 presenze) su calcio di rigore. 
Al termine della gara il bomber si è preso il meritato tributo del pubblico del Bentegodi, che ha salutato come merita un grande campione che tanto ha dato in questi 3 anni con il club di via Belgio. Visibilmente emozionato, l'attaccante ha fatto un giro solitario a piedi del terreno di gioco dopo il triplice fischio, sommerso dagli applausi e dai cori dei supporter gialloblu. Dagli spalti sono apparsi striscioni che gli chiedevano di ritornare sui suoi passi e di non appendere gli scarpini al chiodo, qualcuno inneggiava a "Toni vicesindaco" (il posto di sindaco, come molti sanno, è già stato assegnato all'indimenticato Elkjaer), altri invece che addirittura vorrebbero clonarlo. Ma la triste realtà è che il calcio italiano ha perso uno dei suoi ultimi bomber di razza, che toccato il suo apice nel 2006 vincendo la Coppa del Mondo e che per due anni ha contribuito in maniera fondamentale alla salvezza della squadra, conquistando anche la classifica dei cannonieri, prima di essere vivere una stagione compromessa irrimediabilmente dagli infortuni. 
Un campione così a Verona non si vedeva da diverso tempo, ma Luca Toni si è mostrato anche una persona corretta in campo e fuori, che soprattutto per questo ha saputo conquistare il cuore dei veronesi. La speranza ora è che dall'incontro con il presidente Setti nasca un'intesa anche per il suo futuro nella dirigenza del club di via Belgio, perché il calcio italiano ha bisogno di persone competenti, perché l'Hellas ha ancora bisogno di Luca Toni. 

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