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Immobile punisce un brutto Verona: la corsa salvezza è sempre più in salita

Anche allo stadio Olimpico il portiere avversario esce senza aver compiuto un vero intervento e, dopo aver sfiorato a più riprese il gol nel primo tempo, alla fine la Lazio trova la via della rete

Allo stadio Olimpico arriva la terza sconfitta consecutiva dell'Hellas Verona, che viene battuto 2-0 dalla Lazio dopo un'altra brutta prestazione, che lo inchioda al penultimo posto in classifica. 

Come ci si aspettava, a fare la partita fin dai primi minuti sono stati i padroni di casa, con i gialloblu costretti a rintanarsi in area di rigore, incapaci di mettere fuori il naso. Dopo qualche attimo di sbandamento vicino alla porta di Nicolas, Immobile ha subito avuto una ghiotta occasione al 7', ma il suo tiro ravvicinato ha trovato la risposta del portiere ospite. Due minuti dopo è stato Parolo a calciare fuori dall'interno dell'area, mentre il centravanti d'Inzaghi ci ha riprovato al 10', in seguito ad una brutta palla persa da Vukovic sulla trequarti, senza riuscire ad inquadrare la porta. Un'altra grande occasione per la Lazio è arrivata al 14', con l'imperioso colpo di testa di Wallace bloccato sulla linea da Nicolas, che due minuti dopo ha parato anche il tiro da fuori di Luis Alberto, mentre al 21' la conclusione da fuori di Immobile si è spenta sul fondo. 
Dopo circa metà frazione imbarazzante dal punto di vista del gioco, che non l'ha visto terminare neanche un fraseggio degno di questo nome, l'Hellas Verona è riuscito a portare la sfera vicino all'area avversaria cercando di sfruttare qualche contropiede, senza mai impegnare Strakosha. I gialloblu sono però riusciti a registrare qualche meccanismo difensivo, che gli ha permesso di respingere gli attacchi laziali con meno affanno. Questo però non è bastato per fermare Luis Alberto al 33', il cui destro deviato e partito da dentro l'area si è stampato sulla traversa. 
Nel finale poi la squadra di Pecchia è andata ancora in difficoltà, salvata al 45' dal provvidenziale intervento di Fares su Milinkovic Savic e dalla mira fino a quel momento mal calibrata di Immobile. 

LA CRONACA E IL TABELLINO

Nella ripresa l'Hellas è sembrato partire con un pizzico di determinazione in più, riuscendo ad avviare un contropiede concluso da un tiro di Kean, finito lontanissimo dalla porta avversaria. La Lazio allora ha ripreso in mano il comando delle operazioni, cercando un pertugio nel fortino di Pecchia, mentre gli scaligeri hanno continuato a sbagliare l'ultimo passaggio delle loro azioni, lasciando Strakosha inoperoso. 
Dopo 10 minuti in cui il Verona è riuscito a mettere insieme una prestazione accettabile, è arrivata però la prima rete di Immobile, lasciato colpevolmente libero di stoppare e calciare in area, e di bruciare così Nicolas sul suo palo. Dopo due minuti è stato invece Luis Alberto a rischiare il raddoppio, andando solo vicino al bersaglio grosso. Ma il secondo gol era già nell'aria: al 60' Nicolas ha respinto la conclusione Lulic lanciato in contropiede, ma la sfera è capitata poi sulla testa di Immobile, che non si è fatto pregare. 
La reazione dell'Hellas si è poi consumata in una girata di Kean al 62', in un bel sinistro di Calvano che al 77' non ha centrato la porta e in una respinta di Felipe Luis sul tentativo di assist di Romulo all'82', al termine della prima vera azione dei gialloblu. Nel mentre la Lazio si è limitata ad amministrare la partita, sfiorando la terza marcatura soprattutto con Milinkovic Savic e Luis Alberto. 

Per la terza partita consecutiva l'Hellas Verona non è riuscito a chiamare veramente in causa il portiere avversario. Non hanno pagato neanche stavolta le scelte di Pecchia, così come non sta pagando il mercato invernale. La Lazio è sulla carta una squadra di livello superiore, ma anche stasera gli uomini di Inzaghi hanno mostrato di non attraversare un buon periodo, trovandosi però davanti una formazione che non è stata in grado di metterli veramente in difficoltà. 
La fase difensiva continua ad essere incerta, con amnesie che si ripetono partita dopo partita (vedi il primo gol di Immobile). Ma il settore che preoccupa maggiormente è il centrocampo, sempre in affanno sia in fase di costruzione che in fase di copertura, mentre Fossati e Franco Zuculini continuano a restare seduti in panchina. Da qui nascono naturalmente anche i problemi in attacco, con pochi palloni interessanti per le punte, che devono quasi sempre defilarsi o arretrare di svariati metri per toccare la sfera, e con Romulo come unico uomo che appare in grado di creare qualcosa di pericoloso con le sue scorribande (stasera tra l'altro meno preciso del solito). 
A tutto questo va aggiunta l'evidente mancanza d'intesa e di cooperazione tra giocatori e anche tra reparti, con il portatore di palla che spesso si è trovato in mezzo a tre o quattro giocatori avversari, senza avere una sola possibilità di scaricare la sfera, a prescindere dalla zona del campo. 
Nonostante quindi i proclami di società ed allenatore, la situazione sembra essere più disperata che mai. La fortuna di questo Verona è che le contendenti a loro volta non fanno risultati, pur giocando un calcio decisamente più convincente, mentre il Benevento piano piano accorcia le distanze. Domenica prossima al Bentegodi arriverà il Torino, per un'altra partita difficile che i gialloblu devono provare in qualche modo a vincere. 

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