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Il segreto di Pulcinella: l'Hellas era di Tanzi

L'indagine dei pm emiliani sul crack Parmalat ha confermato i sospetti: Pastorello era un prestanome

Il sospetto c'era sempre stato, ieri la trasmissione di RaiTre Report ha tolto anche gli ultimi dubbi. Calisto Tanzi acquistò la squadra con i soldi dei risparmiatori Parmalat anche se a reggerne le fila fu Pastorello la cui società, la P&P, è stata considerata dai magistrati "una mera scatola vuota costituita solamente allo scopo di entrare in possesso dell'Hellas Verona". Un sospetto che in molti era diventato qualcosa di più in quel famoso Parma Verona 1-2 del 10 giugno 2001 quando Benarrivo, a palla lontana, aveva regalato il rigore della vittoria ai gialloblù condannando alla retrocessione il Napoli del presidente Corbelli.

Facile intuire anche il perché dell'andare a rotoli dell'Hellas dal 2003 in poi. La squadra infatti non ebbe più i finanziamenti da parte dell'ex Cavaliere emiliano e Pastorello non era in grado di gestirla autonomamente. La squadra finì col cedere la maggior parte dei talenti e finì per essere svuotata quasi di tutto. Pastorello fu infine costretto a cercare un comparatore per la società per rientrare in parte degli investimenti fatti autonomamente e questa persona venne trovata nel povero Conte Arvedi che pagò un club in crisi la bellezza di 16 milioni di euro.

Arvedi non aveva idea di quali investimenti servissero per gestire una squadra in Serie B e si circondò delle persone sbagliate, a cominciare da Peppe Cannella, ottenendo, pur con tutte le buone intenzioni, soltanto di far retrocedere il club gialloblù nell'inferno della Serie C, quella Lega Pro in cui i gialloblù annaspano ancora oggi.

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