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Giovedì, 25 Aprile 2024
Sport Stadio / Piazzale Olimpia

L'Hellas non inverte la rotta e viene battuto in casa anche dal Livorno

Doppio vantaggio toscano con Giannetti e Raicevic, ma prima del riposo Dawidowicz accorcia le distanze. Nella ripresa, un gol per parte con Murilo e Laribi per il 2-3 finale

«Idee chiare, coerenza, sogni... trova la dignità di tacere». La Curva Sud dell'Hellas Verona non ha avuto bisogno di specificare a chi è indirizzato lo striscione esposto oggi, 1 maggio, verso la fine della sfida del Bentegodi tra i gialloblu e il Livorno. Idee chiare, coerenza e sogni sono state la parole chiave del messaggio con cui il presidente Maurizio Setti la scorsa settimana aveva riconfermato la fiducia all'allenatore Fabio Grosso. Setti e Grosso sono stati i principali bersagli della contestazione della tifoseria veronese e a difendere la società non ci sono neanche più i risultati perché, con la sconfitta di questo pomeriggio, sono diventate sette le partite consecutive senza vittorie.
All'Hellas Verona restano due gare, lo scontro diretto con il Cittadella e l'ultima gara casalinga con il Foggia. Se non vincerà neanche quelle potrebbero sfumare anche i playoff e con essi il sogno promozione.

Contro il Livorno, Fabio Grosso non schiera un tridente puro ma sceglie di giocare con due punte, Matos a destra e Di Carmine a sinistra, e con Laribi trequartista. A centrocampo, il trio formato da Gustafson, Henderson e Munari non è sembrato particolarmente dinamico né in fase difensiva né in fase offensiva. I centrali di difesa Dawidowicz ed Empereur hanno perso gli scontri diretti chiave con gli attaccanti livornesi e i due terzini Faraoni e Vitale sono stati bravi nello spingersi in avanti, ma poi non sono stati adeguatamente coperti quando gli avversari ripartivano.
Molto più efficace il gioco del Livorno impostato da Roberto Breda. Tre difensori rudi come Dainelli, Boben e Di Gennaro non hanno usato i guanti bianchi contro gli attaccanti veronesi. Valiani, Agazzi, Rocca e Gasbarro hanno sfruttato la superiorità numerica a centrocampo, trovando spesso il varco giusto dove avanzare quando l'Hellas si sbilanciava. Infine, Murilo, Raicevic e Giannetti non saranno stati dei fulmini in attacco, ma hanno segnato e giocato per la squadra e, quindi, cosa si può chiedere di più?

L'impatto migliore sulla gara ce l'ha il Livorno che nei primi minuti ha trovato un palo con Giannetti che, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, spizza un cross di Rocca e sorprende Silvestri. La furia degli ospiti dura però cinque minuti e l'Hellas prende il controllo della gara. I veronesi attaccano e guadagnano corner e calci piazzati che non vengono adeguatamente sfruttati. Chi sfrutta invece il gioco da fermo è il Livorno che da calcio d'angolo trova i suoi due gol del primo tempo. La prima rete su cross alto di Murilo è di Giannetti che vince lo scontro fisico con Vitale e insacca alla sinistra di Silvestri. La seconda è di Raicevic su assist basso e in questo caso è Dawidowicz a perdere la marcatura sull'attaccate montenegrino. Il difensore dell'Hellas si fa perdonare poco dopo, nel recupero del primo tempo, quando si trova nell'area di rigore avversaria e calcia in rete sull'assist di Matos. La palla passa sotto le gambe di Zima e il primo tempo si chiude sull'1-2.
Nella ripresa, Grosso inserisce Zaccagni per Munari, ma è la difesa dell'Hellas a combinare il pasticcio decisivo per il terzo gol del Livorno. Sul lancio lungo di Agazzi, Dawidowicz è in vantaggio su Murilo, ma viene sorpreso dal rimbalzo della sfera. L'uscita incerta di Silvestri favorisce il rimpallo del brasiliano che ha il merito di crederci e alla fine si trova da solo a porta vuota e non sbaglia. Di nuovo sotto di due gol, Grosso gioca anche le carte Di Gaudio e Pazzini, mentre Breda non vuole che la sua squadra finisca la gara schiacciata nella propria metà campo e inserisce Luci e Diamanti. Il Verona va vicino al gol a metà del secondo tempo con Di Carmine che però trova la risposta di Zima. La rete arriva al 70' e i gialloblu devono ringranziare Gasbarro che rilancia il pallone sul corpo di Laribi. Il capitano dell'Hellas sfrutta il rimpallo entrando rapidamente in area e con un pallonetto batte il portiere del Livorno. Il gol accende le speranze gialloblu e Laribi avrebbe sul suo destro il pareggio, la sua deviazione su cross teso di Di Carmine anticipa tutti ma finisce alta. Nel finale, poi, un palo per parte: il primo di Pazzini su sponda di Di Carmine e il secondo di Raicevic sull'imbeccata di Agazzi. Il risultato però non cambia più.

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