rotate-mobile
Martedì, 30 Aprile 2024
Sport Negrar

Squadra sanzionata per la guerra in Ucraina, niente Giro d'Italia per Alessandro Fedeli

Il ciclista di Negrar corre per la Gazprom Rusvelo, squadra fermata dall'Uci insieme a tutti gli altri team russi e bielorussi. Stop che per Fedeli significa niente gare e niente stipendio

«È arrivato il momento delle risposte. Basta parlare, è ora di agire. Il nostro futuro dipende dalle vostre decisioni». Attraverso un messaggio condiviso su Instagram, il ciclista veronese Alessandro Fedeli si è rivolto direttamente all'Uci, Unione ciclistica internazionale. A causa di una decisione dell'Uci, dall'1 marzo scorso, Fedeli non può correre con la sua squadra e per questo è senza stipendio. Una situazione che per l'atleta è assurda e ormai insostenibile.

«Io e miei compagni abbiamo visto revocare il nostro diritto di lavorare e abbiamo visto i nostri stipendi e i nostri obiettivi venire sospesi», è la denuncia del 26enne di Negrar, bloccato a causa della guerra in Ucraina. Per punire l'invasione russa, l'Uci ha vietato a squadre ciclistiche russe e bielorusse e alle due selezioni nazionali di partecipare alla gare del calendario. Inoltre, è stato anche revocato la status di squadra Uci a tutti i team russi e bielorussi. Ed il primo team nella lista dei sanzionati è quello di Fedeli, il ProTeam Gazprom Rusvelo.

Da quel momento, Alessandro Fedeli è rimasto fermo e senza stipendio. Ha potuto correre soltanto il Giro di Sicilia, competizione a cui ha partecipato anche la nazionale italiana di ciclismo. Convocato dal commissario tecnico Daniele Bennati, Fedeli ha potuto correre di nuovo sulle sue due ruote. Ma per lui è stata solo una parentesi. Fedeli non ha potuto partecipare al Tour of the Alps ed è ormai compromessa anche la sua partecipazione al Giro d'Italia.

«È arrivato il momento che vi prendiate le vostre responsabilità e risolviate la nostra situazione», è la richiesta di Fedeli all'Uci. Anche perché la sua condizione ha dei risvolti anche paradossali. La decisione dell'Unione ciclistica internazionale ha infatti colpito solo le squadre russe e bielorusse, non i singoli ciclisti. E quindi ci sono ciclisti russi che stanno correndo con squadre non russe, mentre Alessandro Fedeli ed altri atleti come lui sono fermi. Se tutto questo è giusto, lo dovrà stabilire il Tribunale Arbitrale Sportivo (Tas) di Losanna. L'Uci attende che il Tas si pronunci. Ma l'attesa sta diventando troppo lunga per chi, come Fedeli, è senza lavoro.

«Inutile dire che condanniamo la guerra e la violenza in ogni sua forma - ha scritto il ciclista veronese in un altro messaggio sempre condiviso su Instagram - Non voglio smettere di credere che lo sport sia il miglior modo di promuovere la pace. Non voglio credere che una squadra florida, seria e multietnica come Rusvelo si possa trovare dall'oggi al domani a dover chiudere e lasciare oltre 50 famiglie di molteplici paesi senza un lavoro. Le sanzioni applicate a questa squadra sono esagerate ed ingiuste, dato che le sede logistica è sul Lago di Garda e la sede economica in Svizzera».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Squadra sanzionata per la guerra in Ucraina, niente Giro d'Italia per Alessandro Fedeli

VeronaSera è in caricamento