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Verona sud, una rivoluzione anche per i comuni vicini

Il presidente di Confcommercio Arena: "L'intervento deve considerare l'esistente senza stravolgerlo"

Un’azione congiunta tra politica ed economia per delineare uno sviluppo equilibrato e vincente di Verona sud che riqualifichi l’area tendendo in considerazione le problematiche delle imprese esistenti e l’attuale sbilanciamento del rapporto tra domanda e offerta che, nel comparto commerciale come in quello turistico, richiede un’azione compatta per calamitare investitori, clienti e turisti: questa la principale richiesta emersa dal convegno “Verona sud: integrazione o competizione territoriale con il tessuto esistente?”, che si è svolto questa mattina nella sede di Confcommercio Verona, alla presenza del sindaco di Verona Flavio Tosi, del vicesindaco e assessore all’urbanistica Vito Giacino, dell’assessore alle attività economiche Enrico Corsi, del leader di Confcommercio Verona Paolo Arena e del presidente della Camera di Commercio Alessandro Bianchi.

Nel suo intervento Paolo Arena ha parlato di Verona sud come di una “rivoluzione che non potrà non incidere anche su altre zone della città e dei comuni di cintura”. Quindi il presidente di Confcommercio Verona ha ricordato i numeri del progetto elaborato da Palazzo Barbieri: 1.300.000 metri cubi di edificato che verranno ricavati sia con riconversioni di edifici e complessi industriali o commerciali, sia con nuove costruzioni; nuove case per 225 mila metri cubi che daranno circa 750 appartamenti; nuove strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere per altri 100 mila metri cubi. In tutto, 1.800.000 metri cubi interessati.

Va certamente dato atto a questa amministrazione di aver affrontato con coraggio un piano di riqualificazione atteso da 60 anni - ha proseguito Arena -. Un Piano che dovrà tenere conto dell’esistente, intendendo per tale il settore distributivo e ricettivo ad oggi attivo nei quartieri limitrofi alla ZAI. La posizione di Confcommercio, sia chiaro, è orientata ad un fare, ma ragionato, che significa gradualità nella modernizzazione ed innovazione".

Il numero uno di Confcommercio ha aggiunto anche che "attorno all’edificato residenziale dovranno trovare collocazione negozi tradizionali di vicinato e non delle mega strutture di cui il territorio scaligero non ha affatto necessità. Perché se vogliamo riqualificare un’area, questa riqualificazione deve passare attraverso la sostenibilità ambientale, aspetto che non può certamente essere percorso con la presenza di grandi attrattori di traffico, ma con vaste aree a verde e fruibilità degli spazi da parte dei residenti”.

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