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Traforo, l'accordo fantasma non convince il Comitato

Intesa tra maggioranza e opposizione per accorciare i tempi. Sperotto: "Ma le criticit restano"

L’accordo di massima tra opposizione e maggioranza per arrivare in tempi rapidi al voto sulla variante urbanistica del traforo delle Torricelle c’è, ma nessuno vuole parlarne. Certo è che ieri, mentre il consiglio comunale discuteva, e respingeva, 55 degli oltre 900 emendamenti presentati dalla minoranza, è stato redatto, quasi in segreto, un documento attraverso il quale si chiede l'attribuzione di punteggi più alti al proponenteche, in fase di bando di gara, formulerà migliorie al progetto del passante.

Questo accordo, se da un lato può soddisfare alcune delle richieste della minoranza, non convince il Comitato di Cittadini contro il collegamento autostradale delle Torricelle. Critico Alberto Sperotto, presidente del Comitato: “Nonostante apprezziamo lo sforzo che si sta facendo per portare delle migliorie all’opera, dobbiamo comunque denunciare il fatto che questo accordo non andrà a risolvere quelle criticità che da sempre imputiamo alla realizzazione del traforo”. Sperotto si riferisce, tra le altre cose, “all’elevato costo dell’opera, all’eccessiva durata dell’impegno che graverà sul Comune di Verona ed al fatto che la realizzazione del passante non andrà a risolvere i problemi di traffico di Veronetta così come promesso”.

Il presidente del Comitato, comunque, prende tempo e, prima di affondare ulteriormente il colpo intende prendere visione del documento qualora questo venga presentato in consiglio comunale. Le prime indiscrezioni sull’accordo parlano della possibilità di sostituire il previsto ponte sull’Adige di Parona con un attraversamento in sotterranea della strada sotto l'alveo del fiume. Ma anche della messa in trincea della strada da Ca' di Cozzi a Verona nord, una rivisitazione dell'immissione nel traforo a Poiano, la richiesta di una riduzione del prezzo del parcheggio scambiatore di Ca' di Cozzi oltre e tutta una serie di altre opere che andranno a mitigare l'impatto ambientale dell’opera. “Si parla comunque di soluzioni che miglioreranno l’estetica del traforo – ha concluso Sperotto –, ma non porteranno a reali benefici, ad esempio, sul piano dell’inquinamento generato dal traffico in entrata ed uscita dal tunnel”.

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