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Operazione "mani sporche", blitz di CasaPound in citt

Nelle fontane scaligere volantini con le unghie nere di un manager per invitare al referendum

Unghie nere su una mano che dovrebbe essere quella, curata, di un manager, con tanto di camicia dal polsino inamidato e giacca blu. Questa l'immagine rappresentata sui volantini lasciati galleggiare nelle fontane pubbliche di una cinquantina di città in tutta Italia, da Fontana di Trevi a Roma a piazza delle Erbe a Verona, per dire no alle "mani sporche" dei privati sull'acqua. La fontana Madonna Verona è stata anche impachettata con della carta.

A lanciare il messaggio è CasaPound Italia, impegnata a favore del sì ai due referendum sull'acqua del 12 e 13 giugno prossimi con una campagna che è solo l'ultimo atto di una battaglia, quella per l'acqua pubblica, che l'associazione porta avanti da anni e che l'ha vista in prima fila sul territorio, con iniziative in tutta Italia: dalle fontane sequestrate in Friuli nel 2010 per dire "le acque sono sociali non capitali" alla giornata di mobilitazione regionale a sostegno della gestione pubblica del servizio idrico del novembre scorso a Rieti, dal simbolico tour delle sorgenti naturali in Valdelsa all'ultima iniziativa, quella di Sassari, dove solo pochi giorni fa i militanti di Cpi hanno regalato mille bottigliette d'acqua e distribuito centinaia di volantini per sensibilizzare la popolazione sul referendum.

"L'acqua è per definizione un bene pubblico, che, proprio perchè appartiene a tutti, deve necessariamente essere sganciato dalle logiche del mercato e del profitto
- sottolinea Cpi - Svenderla ai privati non solo non rappresenta una soluzione ai problemi di mala gestione, ma è eticamente sbagliato e dunque inaccettabile. Per questo l'invito di CasaPound Italia è a votare due sì convinti a entrambi i quesiti sull'acqua pubblica in occasione del referendum di domenica 12 e lunedì 13 giugno".

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