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L'universit sorride a denti stretti: "Un polverone per nulla"

Il sottosegretario Francesca Martini: "Confermata dal ministero la qualit dell'universit veronese"

Se oggi i quotidiani padovani titolano inneggiando alla "rivincita" dell'ateneo della città del Santo, a Verona l'esito dell'incontro con il ministro della Salute Ferruccio Fazio di ieri si legge in maniera diversa. "Da una montagna si è partorito un topolino". Oppure: "Si poteva arrivare alla stessa soluzione di compromesso senza scatenare un polverone". Questi, in sintesi, i pensieri dominanti che rieccheggiano nei corridoi dell'ateneo scaligero, che comunque ha mantenuto la sede amministrativa del corso di specializzazione in cardiochirurgia, dividendosi in quote uguali gli specializzandi con l'università del Santo. Due e due.

Il rettore padovano Giuseppe Zaccaria si era seduto al tavolo romano di ieri chiedendo lo spostamento della sede di cardiochirurgia da Verona alla città euganea. Di fronte al rifiuto del ministro alla Salute Ferruccio Fazio e del sottosegretario Francesca Martini ha ripiegato sulla richiesta di una divisione equa dei dottorandi, sottolineando che la divisione territoriale delle scuole di specializzazione non sarebbe ottimizzata a livello nazionale. Il nulla osta all'esito dell'incontro è stato dato dal ministro della Pubblica istruzione Mariastella Gelmini, interpellata telefonicamente dal ministro Fazio prima della conclusione della riunione.

Gli attacchi padovani, considerati eccessivi dall'università scaligera, lasciano ancora un segno. Nonostante quella di ieri sia una soluzione condivisa da tutti. "Il ministero ha riconosciuto la qualità didattica dell'università di Verona - spiega il sottosegretario alla Salute Francesca Martini - si è trovata una soluzione di compromesso, perché la priorità per noi è di garantire eccellenza nell'assistenza sanitaria ai cittadini. Non abbiamo diminuito il numero delle borse di studio nel Veneto. L'errore è stato anche del rettore Zaccaria, che ha chiamato subito in causa la politica senza aspettare di vedere se c'era la possibilità di dirimere le controversie per via accademica. Ci tengo comunque a sottolineare - ha concluso il sottosegretario - che a Padova ci sono otto scuole di specializzazione e a Verona sei. Una divisione equilibrata".

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