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Comitato Arbitri: "Il tifoso insultava il direttore di gara"

Il presidente provinciale Davide Traspedini: "Nessuno stato umiliato o mortificato"

È diventata un caso nazionale la vicenda dello spettatore allontanato dall'arbitro da una palestra a San Bonifacio durante una partita di basket femminile per avere chiesto di usare il bagno dello spogliatoio. "Appare necessario precisare - spiega il presidente provinciale del Comitato Italiano Arbitri, Davide Traspedini ricostruendo la vicenda - che il suddetto spettatore, dopo aver ripetutamente insultato l'arbitro nel corso del secondo tempo, anche sporgendosi dalle transenne, scendeva dagli spalti e, attraverso il campo di gioco, si introduceva - senza chiedere alcunché e senza quindi alcuna autorizzazione - nello spogliatoio dell'arbitro, continuando ad usare toni non certo benevoli verso lo stesso".

"A questo punto - prosegue Traspedini - il giovane arbitro, dinnanzi al comportamento di tale tifoso, ha chiesto ad un dirigente di casa di allontanare lo stesso in quanto, diversamente, riteneva che non vi fossero le condizioni per proseguire la gara in serenità e sicurezza, anche in considerazione del fatto che nessuno degli spettatori presenti e dei dirigenti della squadra locale ha in alcun modo cercato di tranquillizzare il tifoso, evitando che mantenesse un simile atteggiamento offensivo verso il direttore di gara".

"Nessuno quindi e' stato umiliato o mortificato, se non il giovane arbitro che, con estrema professionalità, ha portato comunque a termine la partita in condizioni ambientali non certo favorevoli ed al quale l’intero Gruppo arbitri di Verona esprime la propria solidarietà" conclude Traspedini ricordando che questa precisazione si è resa necessaria per un corretto inquadramento dei fatti che sono comunque al vaglio del Giudice Sportivo provinciale.

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