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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Soave, il Genio costruisce un argine anti alluvione

Sar costruita una paratoia che separer il Tramigna dall'Alpone. L'intervento costa 200 mila euro.

Sono in corso a cura del Genio Civile di Verona i lavori per realizzare la paratoia, in località Villanova di San Bonifacio, che permetta di “sconnettere” il torrente Tramigna dal sistema Alpone –Chiampo – Aldegà, a difesa dell’abitato di Soave. Il ripetersi di fortissime precipitazioni a monte del sistema, con l’esondazione del Tramigna nel centro di Soave, ha infatti evidenziato la necessità di poter “staccare” i due bacini, evitando pesanti interferenze e l’impossibilità che il torrente scarichi le proprie acque nell’Alpone quando questo è in piena, e da qui nel sistema Chiampo Aldegà. Si tratta di un intervento molto complesso dal punto di vista idraulico e ingegneristico, che tra l’altro richiede la messa in asciutta del tratto terminale del Tramigna, la sistemazione dell’intera area di intervento, la realizzazione di una armatura in calcestruzzo e la posa delle paratoie meccaniche. Il costo dei lavori, iniziati alla fine di marzo, è stato quantificato in 200 mila euro. La conclusione delle opere è prevista per il 25 giugno.

Per la realizzazione del manufatto sono impegnati escavatori, pale meccaniche, motopompe e mezzi pesanti da trasporto. “E’ uno degli interventi essenziali per la zona di Soave – ha ricordato il presidente del Veneto Luca Zaia, commissario per il superamento dell’emergenza – progettato nei giorni successivi all’alluvione dell’ottobre scorso e attivato il 28 marzo. Qui non si è trattato di “tamponare” in somma urgenza una falla o un argine conseguenti al disastro, ma di mettere mano ad un’opera di sicurezza con caratteristiche funzionali particolari. Quello per le paratoie sul Tramigna è, in ogni caso, uno dei circa 250 interventi attivati a seguito del disastro, dei quali circa la metà (quelli in somma urgenza) già conclusi e per l’altra metà appunto in corso. L’obiettivo è di ripristinare condizioni di sicurezza come e meglio di quelle esistenti prima dell’evento. Ma la grande risposta che dobbiamo dare riguarda la complessiva mitigazione del rischio sull’intero territorio veneto, con la realizzazione dei bacini di espansione previsti dal piano che abbiamo messo a punto con la collaborazione dei maggiori esperti italiani di idraulica”.

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