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Il post-alluvione continua "Si proroghi stato d'emergenza"

Lo ha chiesto il commissario straordinario Perla Stancari: "Cos potremo lavorare pi rapidamente"

A circa di un mese dal suo subentro al presidente del Veneto, Luca Zaia, nella carica di Commissario straordinario per l’alluvione, il prefetto di Verona, Perla Stancari, ha annunciato che chiederà la proroga di un anno della gestione commissariale e dello stato di emergenza, che sarebbe scaduta il prossimo 30 novembre.

"Questa proroga - ha motivato il prefetto - servirà per poter procedere con lo stesso snellimento adottato finora nelle procedure, dando tranquillità ai sindaci anche riguardo ai termini delle validazioni e dei sopralluoghi, inizialmente fissati nel 15 ottobre". Nella conferenza stampa tenuta stamane a Palazzo Balbi a Venezia, il commissario ha fatto il punto sull’avanzamento dei lavori, riguardo al quale ha ribadito la "ferma volontà" da parte sua di non lasciare nulla di intentato per distribuire le risorse assegnate nel minor tempo possibile.

"Molto - ha evidenziato Perla Stancari - è stato fatto, ma molto c’è ancora da fare, soprattutto nelle fasi delle validazioni, dei sopralluoghi nei Comuni e nell’azione di consolidamento del territorio". Il commissario ha poi annunciato che, dopo il primo incontro avvenuto subito dopo il suo insediamento, si è ritrovato qualche giorno fa con i sindaci dei nove Comuni maggiormente colpiti e i rappresentanti delle tre Province (Padova, Vicenza e Verona) che hanno riportato i maggiori danni. "Abbiamo cercato di capire quali sono i problemi risolvibili più velocemente: dato importante per far mettere a punto questo lavoro, che non ha una tempistica definita, ma è un work in progress".

Ricordando che "i cittadini che hanno già i documenti che rendicontano i lavori fatti possono, consegnandoli, riscuotere immediatamente il contributo" e che la proroga consentirà anche di avere ulteriori elargizioni, il prefetto di Verona ha infine parlato della partita dei lavori di consolidamento del territorio. "Vogliamo evitare la sovrapposizione delle competenze e cercheremo insieme di trovare le soluzioni migliori per la tempistica dell’allertamento e per la prevenzione del sistema delle piene. Il piano Casarin-D’Alpaos per il consolidamento dell’area geografica è un lavoro di grande impegno che, però, non prevede tempi brevi: per questo metteremo in atto un piano ridotto per la difesa del suolo, fino a concorrenza delle risorse disponibili".

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