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I progetti per salvare Soave "Ci vorr pi di un anno"

In progetto l'innalzamento dei muri sul Tramigna e una paratia mobile sulla strada regionale 11

Ingegneri e tecnici al lavoro per risolvere il nodo idrologico di Soave. Il problema è serio, oltre che complesso. Perché la pioggia non aspetta. Una dimostrazione la si è avuta mercoledì scorso. Con il Tramigna che ha invaso il centro storico del paese, facendo ripiombare nell'incubo già vissuto a novembre le attività commerciali del centro. Un replay indigesto. Oggi pomeriggio è previsto un incontro tra il sindaco Lino Gambaretto e il Genio civile, in cui verranno presentati al primo cittadino i progetti esecutivi per mettere in sicurezza Soave. Tre azioni in tre luoghi distinti. Perché non c'è solo un punto critico da affrontare.

In primis verranno innalzate le mura che contengono il Tramigna nel centro storico. In due zone diverse. Costo dell'operazione 2milioni e 300mila euro in tutto. Un milione 400mila euro da spendere da una parte, i restanti novecentomila euro dall'altra. Se il fiume esonda si alzano gli argini.

Tutta da verificare la fattibilità della seconda opera in progetto. La costruzione di una paratoia provvisoria sotto al ponte della strada regionale 11 Tramigna, che permette di attraversare il torrente. Il problema è che il ponte non dà garanzie sulla sua tenuta. La bontà della struttura è ancora tutta da verificare. Questa paratoia permette di creare un filtro quando il Tramigna, trovandosi di fronte a un livello e a una portata dell'Alpone più alti, si ingrosserà. Come è successo mercoledì. La neve si scioglie e piove a dirotto. Chiampo, Alpone e Aldegà aumentano di volume arrivando fino a San Bonifacio. Lì il Tramigna dovrebbe confluire, ma, trovandosi di fronte un "tappo" d'acqua, refluisce fino a Soave. L'intento della paratia è di evitare che l'acqua torni indietro. L'opera è provvisoria. Ci vorranno circa tre mesi per posizionarla. E circa 80mila euro per costruirla. La struttura, se sarà realizzata, darà tempo e tranquillità per costruire un'altra paratia, questa volta definitiva, autonoma dal ponte. In questo caso si parla di un intervento da due milioni di euro. Che durerà circa un anno, dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni. Anche su questo frangente gli ingegneri sono al lavoro per capire quale sia il modo più semplice per installarla e costruirla.

Altro punto critico è il bacino di San Lorenzo, in corrispondenza della campagna Bertani. In questo momento il bacino non può essere riempito completamente perché l'acqua risale, puntando su Soave. In progetto c'è la costruzione di un piccola argine che mantenga l'acqua nell'invaso, salvando il paese anche sul versante nord da possibili piene.

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