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Coldiretti, allarme Batteriosi del Kiwi

La Batteriosi è la più pericolosa delle malattie batteriche che colpiscono la pianta del noto frutto verde. Oggi un incontro a Valeggio sul Mincio per fare il punto della situazione

Se c’è un prodotto di cui andare fieri perché conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, quello è il Kiwi. L’Italia, con le sue 460.000 tonnellate prodotte, è il secondo paese produttore del frutto verde dopo la Cina. Il dolce frutto è esportato in tutto il mondo ed è particolarmente apprezzato in Germania. Ma il Kiwi è anche uno dei prodotti tipici veronesi. La provincia scaligera è, infatti, tra le più importanti province del Veneto per produzione e commercializzazione del Kiwi. Da sola infatti, afferma Coldiretti, rappresenta l’80% della produzione regionale che a sua volta rappresenta il 13% della produzione nazionale (terza Regione italiana dopo Lazio e Piemonte).


 

Dal 2010 questa pianta sta combattendo contro la batteriosi del kiwi, la più pericolosa delle malattie batteriche che colpiscono la pianta del noto frutto verde. Già lo scorso giugno era stato lanciato l’allarme dal consorzio di tutela del kiwi di Verona. Il consorzio, proprio per trovare una soluzione definitiva a questo annoso problema, aveva commissionato al centro studi Agrea una ricerca. La ricerca, che dura orami da due anni, attraverso numerose sperimentazioni in campo ha ottenuto dei risultati interessanti e promettenti per contenere in modo significativo l’infezione del batterio attraverso soluzioni contenenti sali di rame e attivatori delle difese delle piante. Ma per il momento si tratta ancora di sperimentazioni.


 

Ed ora che il problema si è ripresentato è Coldiretti Verona a lanciare l’allarme ed ha organizzato per questa giornata un incontro a Valeggio sul Mincio presso l’azienda agricola Dino Corradini per fare il punto della situazione. Oltre al presidente di Coldiretti Verona Claudio Valente e al direttore Pietro Piccioni, parteciperanno anche l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato, 15 tra i maggiori produttori di actinidia veronese e i rappresentanti del Servizio Fitosanitario Regionale.


 

Ma questa volta a preoccupare non è solo la batteriosi: «C’è una forte preoccupazione per le produzioni di kiwi – ammette Claudio Valente – sia per i danni conseguenti alla batteriosi (Psa) ma anche per una nuova situazione che sta colpendo le colture nella zona occidentale della provincia. Si tratta della cosiddetta morìa per cui sembra che la pianta vada sotto stress idrico ma in realtà si secca anche se irrigata. L’incontro con l’assessore Manzato sarà l’occasione per parlare della situazione e per trovare delle strategie possibili per soluzioni urgenti. E’ quanto mai importante la collaborazione di tutte le parti coinvolte, tra pubblico e privato, per sostenere un comparto che sta vivendo un momento difficile che potrebbe addirittura aggravarsi». 


 

Un comparto molto importante per l’intero settore agricolo come sottolinea lo stesso direttore Pietro Piccioni in una nota di Coldiretti: «A rischio ci sono 2500 ettari coltivati a kiwi nella provincia scaligera che producono circa 600.000-700.000 quintali di prodotto per un giro d’affari di 45 milioni di euro per le circa 1000 aziende agricole più tutto l’indotto. Le zone con la maggiore concentrazione di frutteti si trovano a Valeggio sul Mincio, Villafranca, Mozzecane, Sommacampagna, Sona, Bussolengo. Del resto, l’Italia è il principale produttore a livello mondiale con 24.000 ettari coltivati per una produzione di 460.000 tonnellate (Dati Istat 2010) di cui il 70% esportato prevalentemente nei Paesi UE tra i quali la Germania». 

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