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Veronesi illustri: Ruggero Bauli, da pasticcere giramondo a grande imprenditore

Ruggero Bauli dopo il primissimo apprendistato nella professione di pasticcere, dovette affrontare la Grande Guerra e una volta rientrato a casa, decise di cercare fortuna nel Sud America. La vita dell'uomo che ha reso celebre Verona in tutto il Mondo grazie a un "dolce"

Ruggero Bauli nacque a Nogara l'11 marzo del 1895. È stato un imprenditore industriale protagonista dello sviluppo veneto successivamente alla Seconda Guerra Mondiale. Nato da una famiglia di piccoli imprenditori era il nono di ben tredici figli. A causa della crisi economica che colpì la regione a inizio XX secolo, fu mandato molto presto ad imparare il mestiere di pasticcere presso la famosa pasticceria "Olivo" situata nella centralissima piazza Bra. L'avvento della Grande Guerra interruppe però il suo percorso di apprendistato. Partecipò al conflitto bellico in Liguria e successivamente sull'Isonzo.

Una volta rientrato dal conflitto, Ruggero Bauli riprese l'attività di pasticcere e dopo un po' di tempo decise di tentare la fortuna in Argentina. S'imbarcò nell'anno 1927, equipaggiato con le attrezzature del mestiere, sulla gloriosa imbarcazione "Principessa Mafalda" che compì la sua ultima traversata transoceanica. Giunta in prossimità di Rio de Janeiro la nave, infatti, affondò tragicamente causando la morte di numerose persone. Ruggero Bauli riuscì a salvarsi e gli otto mesi successivi li trascorse proprio nella capitale brasiliana lavorando come tassista.

Una volta riuscito ad arrivare in Argentina, nella città di Buenos Aires trovò lavoro presso la pasticceria "Paris". Qui nel giro di un anno divenne il capo di una squadra operaia composta da una quarantina di persone e in breve tempo riuscì a guadagnare abbastanza da poter pensare di rientrare nella madrepatria. Nel 1936 fece dunque ritorno in Italia e con i risparmi argentini acquistò una casa in vicolo Disciplina a Verona. Poco dopo si sposò con Rita Giacominelli, la quale lo affiancò nella sua attività professionale e divenne madre di quattro figli.

Nel 1937 al piano terra dell'abitazione venne realizzato il laboratorio di pasticceria, mentre l'anno seguente Ruggero Bauli aprì in centro città una bottega che diventò ben presto un luogo leggendario per tutti i veronesi. Da quel momento in poi l'ascesa professionale del 50enne pasticcere Ruggero Bauli fu senza soste: nel 1953 acquistò in Zai un terreno per avviare la produzione industriale della sua pasticceria, l'anno successivo iniziò la costruzione del "palazzo Bauli" e nel 1974 acquistò a Castel d'Azzano il terreno per l'edificazione di un nuovo stabilimento, nucleo originario dell'attuale complesso industriale.

E parlando di Ruggero Bauli è inevitabile fare riferimento al "pandoro", il tipico dolce della tradizione locale veronese che il pasticcere imprenditore seppe valorizzare al meglio, intuendone la grande originalità e le potenzialità commerciali. Iniziò così ad espandersi a livello nazionale e poi internazionale il consumo di un dolce che oggi ha ormai raggiunto le tavole di tutto il Mondo, rendendo altrettanto celebre la città di Verona. Ruggero Bauli si spense il 30 aprile del 1985 a Verona, dopo che durante l'intera sua attività professionale era sempre stato affiancato dai figli, ai quali lasciò il timone aziendale qualche anno prima.

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