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Redazione

Una corona di fiori per i diritti calpestati

Quindici anni dopo le tre mozioni del consiglio contro le coppie omosessuali sono ancora l

Sono passati quindici anni, da quella sera di luglio del 1995, quando il consiglio comunale di Verona respinse la risoluzione del parlamento europeo sulle pari opportunità per gli omosessuali. Era la sera del 14 luglio 1995. Sulla poltrona di sindaco c’era Michela Sironi.

L’amministrazione comunale approvò tre mozioni, impegnandosi, in sintesi, “a non deliberare provvedimenti che tendano a parificare i diritti delle coppie omosessuali a quelli delle famiglie naturali costituite da un uomo e una donna”. Nell’aula consiliare qualcuno tirò in ballo i capponi. Sette persone vennero cacciate e portate in caserma dai carabinieri.

I diritti? Negati, semplicemente. Al punto che arrivò puntuale la condanna dell’Unione europea. Adesso, quindici anni dopo, tante amministrazioni dopo, compresa quella di centrosinistra targata Paolo Zanotto, nulla è cambiato.  Le mozioni sono ancora lì. Resta la corona di fiori deposta l’altra sera sulla scalinata di palazzo Barbieri dal circolo Pink e dal comitato Alziamo la testa. Per ricordarlo a tutti, che quelle mozioni, quindici anni dopo, sono ancora lì.
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